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Porto di Marsiglia

MARSIGLIA
 

È la città più antica di Francia e nonostante il suo carattere duro e difficile, nasconde un animo unico. Questa città così particolare è allo stesso tempo caotica, sporca, frizzante e intensa. Sicuramente, a renderla unica, è la sua essenza di città multietnica. Molti sono i motivi per innamorarsi di Marsiglia: i vicoli dalle case color albicocca che si accendono al tramonto, la fusione di cucine, culture, musiche e tradizioni, la babele di lingue e di differenti storpiature dell’accento francese, il carattere semplice e popolare delle sue strade affollate.
I marsigliesi dicono che la confusione di questa città fa parte del suo charme e che è un luogo accattivante anche con i suoi difetti.
È fatta di colline che scendono al mare, così cementificate che solo camminando e gironzolando per la città ci si accorge che è un continuo salire, scendere, e risalire.
Appena si esce dalla stazione Saint Charles traffico, fiumi di persone, caos di voci, odori dai più sgradevoli e pungenti (che ti chiedi che fine abbia fatto il sapone di Marsiglia) in contrasto con i profumi della cucina, fanno da ingresso nell’atmosfera unica di Marsiglia e pian piano si scopre una città sicuramente difficile ma con un fascino innegabile e una forte personalità.
Marsiglia è il vero melting-pot!

Qui una piccola guida con qualche appunto di viaggio e i luoghi da non perdere fatta con gli appunti del nostro viaggio in Provenza

Jean Claude Izzo la definì in uno dei suoi romanzi "Città di luce e di vento", e questa resta senza dubbio la descrizione più sintetica e perfetta di questa città.

Per gli appassionati del genere Noir i romanzi di Izzo sono sicuramente perfetti e totalmente immersivi nella vita di Marsiglia. Descrivono la città in ogni dettaglio sia strutturale che culturale.

Io li ho letti tutti di ritorno dal mio viaggio, e con i suoi personaggi ho continuato a vivere le strette stradine della città, sentirne gli odori, le musiche, e a rivedere ogni personaggio da lui raccontato. Suggerisco specialmente la Trilogia di Fabio Montale.

Come arrivare a Marsiglia dall'Italia e dove alloggiare

Arrivare a Marsiglia dall’Italia è estremamente semplice. 
Si può praticamente scegliere ogni mezzo di trasporto, dalla nave all’aereo, al treno o la macchina. 
L’aeroporto dista dalla città pochi km ed è collegato direttamente al centro città con treno e autobus. Ci sono voli diretti da tutti i maggior aeroporti di Italia, il volo impiega dalle 1 alle 2 ore a seconda del luogo di partenza. 
In treno basta arrivare a Ventimiglia, e poi da lì affidarsi alla SNCF, la compagnia francese che gestisce le ferrovie, in 4 ore passando dalle stazioni di Nizza, Cannes e Tolone si arriva alla Stazione St. Charles di Marsiglia. 
Stesso percorso se si sceglie il bus o la macchina.

Chi arriva a Marsiglia si imbatte in un caos delizioso e, al tempo stesso, molto caratteristico: il traffico intenso, i pescivendoli, tutto quanto di questa città fa pensare a un ricco quadro dove i particolari da osservare sono tantissimi, colorati e allegri.

Piccola nota di merito va alla stazione centrale, una lunga e imperiale scalinata ci lancia sulla città, una vista a perdita d'occhio di case e monumenti. Basta scendere qui gradini per ritrovarsi catapultati nella magia di Marsiglia.

Noi alloggiavamo proprio nei pressi della Gare Saint-Charles, in Rue Lafayette. Un palazzo esternamente datato ma finemente curato e ristrutturato all'interno dell'appartamento.  Come zona non è il top, vicinissima a tutti i punti di interesse si, ma come in ogni grande città nei pressi della stazione ferroviaria c'è sempre molta confusione. 

Sicuro è consigliabile dormire nei pressi del centro, la città è collegata molto bene dalla metropolitana, ma meglio evitare i quartieri più decentrati. Il primo e il secondo arrondissement sono i migliori.

Vieux Port

Il quartiere del Porto Vecchio di Marsiglia è ormai abitato da 2600 anni: cuore pulsante della città, Vieux Port è dimora di velieri, pescatori, bar, teatri e, in generale, è uno dei quartieri più autentici e caratteristici della Francia.

Fatevi un giro al Quai des Belges, l’area in cui i pescatori attraccano a Marsiglia e scaricano il pesce fresco la mattina presto, e dove naturalmente si può partire per le varie escursioni in mare.

Il Quai si raggiunge da La Canebière, grande viale che dal porto attraversa tutta la città e fornisce una panoramica abbastanza completa della città.

Chi pensa di visitare Marsiglia deve comunque programmare almeno una tappa al mercato del pesce, uno spaccato della vita della città che rimarrà indelebile nei suoi ricordi.
Tra le varie attrazioni di Porto Vecchio c’è anche il traghetto che fa il tour del porto, da Fort Nicolas e Fort Saint Jean. Il forte St-Jean fu costruito dopo il saccheggio da parte degli Aragonesi del 1423, a scopo di difesa del porto; Saint-Nicolas fu invece eretto successivamente, nel 1660, con l’obiettivo di tenere sotto controllo la popolazione. I due forti erano uniti da un bellissimo ponte, che però è stato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. St-Jean è stato uno dei punti nevralgici della rivoluzione francese.
A Vieux Port bisogna ammirare anche i lavori più recenti, quelli conclusisi nel 2013 in seguito alla nomina di Capitale della Cultura.

Tra questi “La tettoia”, opera dell’architetto di successo Norman Foster: un cielo artificiale di acciaio inox specchiante che regala ai passanti curiose prospettive su se stessi e sulla città.
Imperdibile anche il bar La Samaritaine, un vecchio punto d’incontro che serve ottimo tè dal 1910 ed è diventato un punto di riferimento per l’intera città.

Al Porto Vecchio bisogna fermarsi anche per una cenetta a base di zuppa di pesce tipica, ovvero la Bouillabaisse, facendo attenzione ad evitare i locali più turistici per una scelta più tradizionale e di qualità.

Da qui parte anche il Petit train Touristique

Cattedrale di Notre-Dame de la Garde

Il profilo bianco della Cattedrale di Notre-Dame de la Garde sorveglia silenzioso il caos di Marsiglia.

Da qui si può ammirare uno splendido panorama non solo sulla città, ma anche sul Mediterraneo.

Costruita in stile romanico-bizantino, la Cattedrale è sovrastata dalla Madonna che i marsigliesi chiamano affettuosamente Nonne-Mére.

Qui le chiese, in realtà, sono due: una inferiore a forma di cripta, con un crocifisso policromo e una mater dolorosa in marmo. Poi c’è la chiesa superiore, santuario consacrato alla Vergine decorato con mosaici a fondo dorato, marmi e raffigurazioni di tutti i miracoli compiuti dalla Madonna.
Tutta la chiesa è piena di modelli di barche e dipinti che le raffigurano, portate li dai marinai marsigliesi per chiedere protezione alla Bonne Mère. 
La collina su cui sorge Nostra Signora della Guardia, com’è facile intuire, è sempre stata un ottimo punto d’osservazione.

Nel XV secolo, un’ordinanza di Carlo II d’Angiò iscrive questa location nella lista delle stazioni di guardia. Con il tempo, poi, l’area si è convertita a luogo di culto, e già a metà del XIX secolo il santuario si rivela troppo piccolo per i numerosi pellegrini che lo vogliono visitare. Fu Monsignor Mazenot a decidere di costruire una grande basilica, la stessa che possiamo ammirare ai giorni nostri. 
Per raggiungere uno dai simboli di Marsiglia, bisogna percorrere delle salite ripidissime passando in uno dei quartieri più belli della città, vista la spiccata ripidità delle strade, si dice infatti che la Bonne Mère protegga (oltre ai marinai e ai marsigliesi) solo l’ascesa del pellegrino, troppo complicato fare lo stesso in fase di discesa!

Per raggiungere il santuario dal Vieux Port c'è una bella scarpinata a piedi, il dislivello non è da poco. Viste le elevate temperature e il poco allenamento per salire noi abbiamo scelto il Petit Train Touristique, con uno splendido giro lungo la Corniche, abbiamo percorso diversi quartieri residenziali, tutti diversi da loro, dai palazzoni alle villette con piscina. Il Tour si ferma nel parcheggio della Cattedrale, e per chi ne ha voglia è possibile scendere e visitare la chiesa, per poi riprendere il percorso con il successivo trenino, circa 40 minuti dopo. 

Il costo del trenino è stato di 9euro, mentre la cattedrale era gratuita.

Quartiere Le Panier

Alle spalle del municipio di Marsiglia si accede al centro storico della città, quello che viene conosciuto con il nome Le Panier.

Il nome ha origini incerte, ma potrebbe derivare da quello di un’antica locanda, “Le Logis du Panier”.

È un quartiere antico e labirintico, dove i panni stesi fuori dalle finestre celano le facciate di palazzi vecchi, gli anziani sostano sul ciglio della strada e le scorribande dei ragazzini non finiscono mai.

Questo quartiere si visita a piedi e va esplorato nella sua bizzarria, nei suoi vicoli, nei suoi murales e nelle sue stradine. Da non perdere Place des 13 Cantons, Place du Refuge, Place des Moulins e Vieille Charite.

Cattedrale di Santa Maria Maggiore

Chiamata affettuosamente La Major, la Cattedrale di Santa Maria Maggiore è stata costruita in stile neobizantino ed è una struttura imponente, alta circa 146 metri, capace di attirare l’attenzione del turista già dai suoi primi passi a Marsiglia.

L’antica Major è stata costruita nella metà del 1100 secolo ed è stata tagliata in due con la costruzione della nuova Major, la parte attualmente visibile e visitabile della chiesa.

I lavori di ristrutturazione hanno infatti riportato alla luce un incantevole battistero paleocristiano che, però, è stato di nuovo seppellito. Antica Major si trova accanto alla Nuova e, al momento, non è visitabile.
I materiali utilizzati per la costruzione di questa straordinaria struttura sono moltissimi, come la pietra verde di Firenze, il marmo bianco di Carrara e le pietre di Calissane e del Gard, onice d’Italia e mosaici di Venezia.

La struttura può ospitare fino a 3.000 fedeli. Si può visitare gratuitamente fino alle 19.
Si affaccia direttamente sul mare, proprio a sottolineare il continuo e stretto rapporto della città con il mediterraneo.

È nel quartiere della Jolitte, circondata da campetti da calcetto e da bocce, da navi da crociera che arrivano e partono.

Noi ci siamo state al tramonto, a dire poco spettacolare. Il sole che scende nel mare, la luce rossa che illumina la cattedrale e i palazzi circostanti, in sottofondo il rap francese che un gruppo di ragazzi stavano ascoltando, uno scenario davvero magico.
Arrivare alla Cattedrale è molto semplice, si trova nel centro ed è facile raggiungerla a piedi, altrimenti ha una fermata della metro, La Jolitte/Republique a qualche centinaia di metri di distanza. 
Dopo la stazione centrale è stata sicuramente il luogo che più mi ha fatto sentire la città, non in quanto a Cattedrale, ma per tutto quello che la circonda.

La Corniche

La Corniche è il nome con cui viene chiamata la lunghissima strada panoramica che attraversa Marsiglia e costeggia il mare.

Dedicata inizialmente a Kennedy, si raggiunge seguendo la strada del Quai de Rive-Neuve ed è un ottimo luogo dove ammirare alcuni dei punti più emozionanti della città, come per esempio le Vallon des Auffe, Porte d’Orient e il monumento dei Rapatriés.

Il percorso è particolarmente bello e suggestivo e si affaccia su ville private di lusso fino ad arrivare alle spiagge del Prado, un autentico parco balneare all’interno della città che ospita alcune delle strutture turistiche più importanti.
La Corniche nasce nel 1848 non con scopo turistico, ma con l’unico obiettivo di dare lavoro a 8.000 operai disoccupati.

I lavori, durati 15 anni, hanno però dato vita a questa strada, che è anche una delle più belle al mondo.

La linea del tram l’ha resa anche una passeggiata alla portata di tutti che arriva fino a Cassis, dalla quale si può accedere al Parco Naturale dei Calanchi.

Cosa mangiare a Marsiglia

A Marsiglia si mangia bene, la città è sinonimo della sua iconica zuppa di pesce, la bouillabaisse, preparata tipicamente con scorfano, gallinella di mare, sampietro, grongo, pesce cappone, pesce ragno, salse e verdure. Altra voce tipica dei ristorantini tradizionali è quella delle cozze alla Marsigliese, condite con pomodoro, da provare almeno una volta nella vita.
Tra gli altri piatti tipici locali ricordiamo la tapenade, antipasto a base di olive, acciughe e capperi e la Panisse, una schiacciata a base di farina di ceci che conquista il cuore con la sua semplicità autentica.

Marsiglia è una città che ospita da secoli varie etnie, provenienti soprattutto dal Nord Africa e dall’Oriente. I loro piatti fanno parte integrante della cucina locale e sono entrati nella cultura della città. Come ad esempio la kemia, aperitivi che vengono solitamente serviti con il liquore a base di anice per cui è rinomata la regione: il Pastis. Nota di merito fra i posti che abbiamo frequentato a Marsiglia va fatta sicuramente La Pèpite, una pasticceria/rosticceria totalmente senza glutine con dei dolci sensazionali e delle quiche da urlo, si trova il Pl. Daviel nel Panier.
La mattina al Vieux Port c’è il mercato del pesce, e oltre al fantastico pescato che si può cucinare in autonomia, si possono mangiare sul posto freschissime ostriche della Camargue.

Una volta soddisfatti dalle prelibatezze locali, fatevi un giro sulla Canebière, l’arteria più importante del centro storico marsigliese. Il nome deriva dal provenzale “canabe”, riferimento alle coltivazioni intensive di canapa con cui venivano realizzate corde e imbracature per le navi. La strada venne inaugurata nel 1666 da Luigi XIV, anche se il suo periodo di maggior splendore è coinciso con la Terza Repubblica Francese. L’area è ricca di palazzi, caffè e ristoranti, oltre che naturalmente luoghi di interesse culturale adatti a tutti.

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...subito fuori Marsiglia...

Isole Frioul e Castello d'If

Lasciando Marsiglia e le centinaia di imbarcazioni ormeggiate al Vieux Port, prima di addentrarsi nei Calanques, tutta l’attenzione è rapita dallo Chateau d’If, fortificazione neomedievale usata come prigione dal 1800, che sorge su una piccola isola dell'arcipelago delle Frioul. Qui Napoleone ordinò che il corpo imbalsamato del generale francese Jean Baptiste Kleber fosse chiuso per paura che diventasse un simbolo del repubblicanesimo, e ci rimase per 18 anni.

Questa antica prigione ospitò famosi detenuti, come Maschera di Ferro, ma fu la penna di Alexandre Dumas a renderla celebre, infatti, ambientò proprio qui parte del suo romanzo, il Conte di Montecristo.

La fama di Chateau d’If è legata anche e soprattutto al fatto che mai nessuno fu in grado di fuggire dall’isola… tranne Edmond Dantes. 
Il Castello d’If, luogo di morte e di grandi speranze, è ancora oggi visitabile attraverso la regolare linea marittima che lo collega alla costa.

Le Isole Frioul formano una barriera calcarea alla splendida città di Marsiglia, visibile sulla distanza.

Questo arcipelago è formato da quattro isole: Pomègues, Ratonneau, If e Tiboulen. Il carattere definito di queste isole spazzate dal maestrale ne testimoniano una storia lontana. Il microclima consente la nascita di specie floreali originali che, in totale, ammontano a 200.

Le isole sono anche rifugio per numerosi uccelli marini e il regno di riferimento del gabbiano leucofita. L’arcipelago delle Frioul appartiene alla città di Marsiglia già dal 1971, mentre il villaggio di Port Frioul è stato fondato nel 1974 e ospita qualche ristorante, un porticciolo, una fattoria con acquacultura e un allevamento di spigole biologiche.
Sull’isola di Ratonneau sorge invece un vecchio ospedale, Hopital Caroline, voluto nel XIX per curare i malati di febbre gialla in un luogo abbastanza tranquillo e secluso. Attualmente la struttura è in disuso, ma è in atto un progetto di riqualificazione del sito per riportarlo in funzione.

Noi abbiamo attraversato questo piccolo arcipelago con la nostra crociera nei Calanchi.

Les Calanques
Intorno alla vivace, caotica e multietnica Marsiglia, così ricca di storia e di contrasti, si estende verso sud est uno dei tratti di costa più belli del sud della Francia, le calanques, con le loro insenature dall’acqua turchese e i tanti villaggi di pescatori. 
Un luogo selvaggio e spettacolare con promontori rocciosi che si innalzano sulle acque cristalline, con angoli nascosti, spesso raggiungibili solo via mare.

Il Parco Nazionale delle Calanques è il primo in Europa ad essere contemporaneamente sia terrestre, sia marino, che periurbano.
Chi desideri esplorare la Provenza deve necessariamente fare un salto a Les Calanques, un paradiso di calette che ricamano attorno a Marsiglia uno degli spettacoli naturali più belli della ragione.

I selvaggi calanchi non sono altro che piccole insenature di roccia bianca spazzati dal maestrale che si gettano a picco su un mare di cristallo.

Questa striscia di costa, è lunga circa 20 km e protetta dagli anni ’70 per la ricchezza di flora e fauna che ospita. L’area è quasi inaccessibile in auto, eccetto per alcune sezioni. Ma gran parte de Les Calanques è visitabile a piedi con percorsi di trekking molto impegnativi.
Ottima idea quella di esplorare queste calette attraverso un’escursione in barca: da Marsiglia ne partono diverse.

Non perdetevi la bellezza incontaminata del luogo e scattate qualche foto ai famosi cabanons, le colorate rimesse per le barche rese ancora più autentiche dal contesto de Les Calanques.
Di tutti i calanchi, Sormiou è il più grande e famoso ed è semplicemente una meraviglia. Qui, un sommozzatore di Cassis ha scoperto una grotta con pitture rupestri dell’era preistorica che, attualmente, non è aperta al pubblico.

Visitate anche Calanque de Cellelongue, de Morgiou, de Port Pin, de Port Piou a Cassis.

Noi abbiamo preso un tour organizzato con partenza e ritorno al Vieux Port, in circa 5 ore siamo arrivati fino all'ultimo dei calanchi, entrando nelle varie insenature. Il nostro giro non prevedeva fermate per fare il bagno (clima fantastico ma era ottobre e il mare non più così caldo anche se molte persone facevano il bagno) o per esplorare i vai porticcioli. Il costo per tutto il tour è stato sui 30euro,  ma ci sono anche escursioni più brevi che costano meno. 

Qui è dove abbiamo prenotato, e acquistato noi i biglietti. Come sempre il consiglio è di prenotar in anticipo.

Marsiglia è stata senza dubbio una città difficile da vivere, ma allo stesso tempo terribilmente affascinante e indimenticabile. Nasconde ancora tantissime cose da vedere, e chissà se il futuro ci permetterà di incontrarci ancora

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