
ARLES
Fondata dai Romani sul fiume Rodano, Arles conserva intatto tutto il fascino e i colori di un tempo perduto. La storia di Arles, è intrecciata con quella del pittore Vincent Van Gogh che qui trascorse alcuni anni della sua vita.
Oggi Arles, conserva la memoria di questi due periodi che, seppur cosi distanti fra loro, si fondano su un sentimento comune: l’amore per questi luoghi.
Qui una piccola guida con qualche appunto di viaggio e i luoghi da non peredre
​
Il nostro viaggio ad Arles è iniziato da Marsiglia, dove pernottavamo.
Siamo stati in Provenza agli inizi di ottobre, non il periodo giusto per vedere la natura al suo massimo splendore e infatti avendo solo un giorno a disposizione abbiamo saltato il tour nella Camargue, ma il clima che ci ha accompagnato per tutta la vacanza è stato splendido! Sole tutti i giorni, sere fresche e lunghi tramonti.
Raggiungere Arles da Marsiglie è molto semplice, con 40 minuti di treno si arriva dalla Stazione centrale di Marsiglia alla stazione di Arles. Qui non è necassero prendere mezzi pubblici per raggiungere il centro, ma con una passeggiata di soli 10 minuti si arriva alle porte del centro città.
Volendo si può anche scegliere di costeggiare il Reno, incontrando così il Ponte dei Leoni. Una rovina del ponte ferroviario costruito nel 1868.
Il nostro tour aveva come fulcro l’incontro dei luoghi cari a Van Gogh.
In occasione del suo soggiorno nella regione di Arles tra febbraio del 1888 e maggio del 1889, Vincent van Gogh realizzerà circa 300 disegni e dipinti. Nella città, i luoghi in cui l'artista ha sistemato il suo cavalletto sono segnalati da pannelli che rappresentano ogni suo dipinto. Una decina di luoghi sono stati contrassegnati così: la piazza del foro per "Il caffè di notte", il ponte di Trinquetaille corrisponde a "La scala del ponte di Trinquetaille", il molo del Rodano a "La notte stellata", la piazza Lamartine a "La casa gialla", la rue Mireille a "Il vecchio mulino", il giardino del boulevard des Lices a "Il giardino pubblico", lo spazio Van-Gogh a "Il giardino del manicomio", la strada lungo il canale di Arles à Bouc sul ponte di Langlois con le lavandaie" più comunemente chiamato "Ponte Van Gogh". Anche le arene e gli Alycamps sono stati immortalati in molte tele.



Anfiteatro Romano
Questo splendido esempio di anfiteatro romano si trova nel cuore del centro storico, in una piazza circolare che segue la sua forma. E’ infatti circondato da antiche dimore con le persiane colorate: un colpo d’occhio che vi lascerà senza parole. Con i suoi 136 metri di lunghezza e 107 metri di larghezza, la sua forma ovale caratterizzata da due livelli e i suoi 60 archi, sembra un Colosseo in miniatura, di rara bellezza e in perfetto stato di conservazione. Al tempo dell’Impero Romano qui si svolgevano le corse con le bighe e le lotte fra gladiatori. Oggi è diventato il luogo cittadino dedicato ai concerti, agli spettacoli e anche alle corride, che animano la città attirando fino a 12.000 spettatori: gli abitanti del posto e i turisti accorrono per assistere a due tipologie di corride: la tauromachie, dette anche corride carmaguesi, dove il toro non viene ucciso e il combattimento fra uomo e animale è solamente simbolico e le corridas, in stile spagnolo, dove alla fine il povero toro ne esce tristemente abbattuto.
Orari di apertura sono da maggio a settembre: 9-19, da novembre a febbraio: 10.30-16.30, marzo, aprile e ottobre: 9-18 e il prezzo del biglietto è di 9 €





Piazza della Repubblica
E’ indubbiamente una delle piazze più scenografiche di Arles. Questa grande area pedonale abbraccia alcuni degli edifici e dei monumenti più importanti della città: l’Hotel de Ville, la cattedrale Saint-Trophime, la chiesa di Sant’Anna e un imponente obelisco egizio costruito in granito. Quando il sole batte sulla piazza, si capisce molto bene come l’accecante luce provenzale abbia stregato così tanti pittori impressionisti: fa brillare il bianco candido della pietra con cui sono state costruite le case e accende tutti i colori circostanti.



Teatro Romano
Per secoli ma soprattutto nel Medioevo, questo antico teatro romano è stato utilizzato come cava per la costruzione della città. A causa di questo terribile saccheggio, oggi rimangono poche vestigia visitabili, tra cui le antiche gradinate e solamente due colonne, che appartenevano alla scena e alcuni mosaici sul pavimento dell’orchestra. Dopo aver visto l’anfiteatro potreste rimanerne delusi ma il Teatro Romano offre il meglio di sé quando ospita la programmazione teatrale e musicale estiva della città, diventando un palcoscenico affascinante e suggestivo.
Il Teatro Romano di Arles è la seconda delle quattro meraviglie inserite nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Gli orari di apertura vano da maggio a settembre: 9-19, da novembre a febbraio: 10.30-16.30 e per marzo, aprile e ottobre: 9-18. il prezzo del biglietto è 9 €




Cattedrale e Chiostro di St-Trophime
Questa meravigliosa chiesa è un vero gioiello dell’arte romanica provenzale. Il magnifico portale scolpito della Chiesa di St-Trophime non è che un anticipo di quello che riserva questa chiesa dedicata al primo vescovo di Arles. Ispirato ad un modello di arco di trionfo diffuso in Provenza nel XII secolo, il portale è la più alta espressione dell’arte romanica provenzale.
Nelle assolate mattine estive la pietra bianca illumina tutta la piazza e mette in risalto il superbo portale finemente scolpito con un’elaborata scena biblica, il Giudizio Universale. Soffermatevi ad osservare i dettagli finemente scolpiti e potrete individuare una pluralità di soggetti che incarnano i diversi esiti del Giudizio Universale: accanto a figure nude e incatenate, che vengono trascinate verso le porte dell’inferno, ci sono angeli che suonano le trombe e i beati che ascendono verso il paradiso, sotto forma di algide donne. Stupendo il sarcofago d’altare con la rappresentazione del passaggio del Mar Rosso e quello che ritrae l’Annunciazione nel transetto sinistro.
Non perdete anche il Chiostro, inserito dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Passeggiando sotto i portici, dalle cui colonne filtra incantevole la luce, lo stile romanico e gotico si fondono in maniera armoniosa creando un insieme unico nel suo genere in tutta la Provenza.
La Chiesa si trova in Piazza della Repubblica.






I luoghi di Van Gogh
La storia di Arles è fortemente intrecciata a quella di un grande personaggio della pittura impressionista, Vincent Van Gogh, che trascorse in Provenza alcuni anni della sua vita, prima che la malattia lo consumasse definitivamente. Fu proprio ad Arles che dipinse alcune delle sue opere più famose come I girasoli, La sedia e Il café la nuit. Stregato dai colori, dalla luce e dai paesaggi della Provenza, incantato dai campi assolati che circondano la città, purtroppo l’artista olandese non trovò pace nemmeno grazie alla compagnia dell’amico Paul Gauguin. La sua salute mentale peggiorò sensibilmente, fino a sfociare nell’episodio di autolesionismo che portò Van Gogh a tagliarsi un orecchio e ad ricoverarsi di sua spontanea volontà prima ad Arles e poi a Nimes. Gli amanti della pittura di Van Gogh potranno ripercorrere le tappe della sua permanenza ad Arles, visitando alcuni angoli pittoreschi che hanno animato le sue opere più significative. Purtroppo delle 300 opere che l’artista dipinse in questo angolo di Provenza, non ne è rimasta nemmeno una in città.
Le Café Van Gogh
Il nostro giro per i luoghi di Van Gogh non può che iniziare da qui: il tormentato pittore olandese amava molto questo caffè dai colori accesi che si affaccia su Place du Forum, una tipica e squisita piazzetta provenzale all’ombra di grandi platani. Al centro della piazza si erge la statua di Frédéric Mistral, il poeta francese insignito del premio Nobel nel 1904. u proprio ai tavolini di questo bar che Van Gogh litigò con l’amico Paul Gauguin, tirandogli un bicchiere. Qui Van Gogh sedeva spesso, osservando la vita attorno a sé e traendo ispirazione. Infatti immortalò l’esterno di questo caffè nel quadro Terrazza del caffè all’aperto, e il suo interno dell’epoca, desolato e solitario, in un altro quadro, Caffè di notte.
La tentazione di sedere aitavolini del Cafè è troppo forte, siamo nel cuore di Arles, nel vecchio Forum e osservare il passeggio in piazzetta è abbastanza rilassante. Proprio come nel 1888 quando seduto a questo Cafè lo facevano Van Gogh e Gauguin.


Place Lamartine - La casa Gialla
Su questa piazza si affaccia la Casa Gialla, edificio che fu immortalato da Van Gogh nel dipinto La casa gialla: fu proprio qui che visse, dividendo l’affitto con l’amico Paul Gauguin e al cui interno si trovava la famosa Camera di Vincent ad Arles, una delle sue opere più significative.
Ponte di Trinquetaille sul lungo Rodano
E’ proprio da questo punto preciso che Van Gogh dipinse uno dei suoi quadri più suggestivi, Notte stellata sul Rodano. Durante le sue passeggiate notturne s’imbatté in questo scorcio sul fiume Rodano: da quel momento iniziò un lungo processo creativo, che portò alla produzione di diverse versioni dello stesso soggetto e numerosi bozzetti che spediva al fratello Théo. In questo quadro sublime si avverte come il pittore utilizzi i colori, la prospettiva e la luce delle stelle, per tradurre in immagini tutti i suoi turbamenti emotivi e le passioni che non riusciva a gestire razionalmente. Il lungo Rodano è un luogo magico al tramonto: è davvero imperdibile passeggiare senza fretta sotto i lampioncini che si accendono piano piano e scegliere uno dei tanti ristorantini per cenare.
​

L'espace Van Gogh
Un tempo si chiamava Hôtel-Dieu ed era l’ospedale principale di Arles, dove Van Gogh venne ricoverato tra dicembre 1888 e maggio 1889, dopo il taglio dell’orecchio. Durante la sua degenza, il pittore non smise mai la sua produzione pittorica e immortalò i giardini interni della struttura ne Il cortile dell’ospedale di Arles. Negli anni ’90 il complesso è stato trasformato di uno spazio culturale cittadino e da allora il cortile interno è aperto al pubblico.
Uno spazio verde stupendo, noi ci siamo fermati qui per consumare il pranzo che avevamo acquistato in un locale li vicino, ed è stato molto piacevole.
Nel cortile ci sono dei piccoli negozietti che vendono souvenir.





Cosa mangiare ad Arles
Arles è indubbiamente una terra ben voluta dalla Natura. Intorno ci sono le risaie della Camargue, le saline di Aigues-Mortes, il mare della Provenza, gli allevamenti di Tori, le pecore della Crau e una distesa infinita di terra da coltivare a frutta e ortaggi. Tutti questi ingredienti, sapientemente combinati, finiscono nei piatti dei ristoranti arlesiani. Già dal mattino si diffonde l’odore dell’Allioli (agli e olio) con cui si inizia a preparare la Bouillebasse (zuppa di pesce), e quello della brandade (crema di stoccafisso con olio di oliva). A tavola non mancano mai le tapenade (pasta di acciuga e olive nere), la gardiane de taureau (carne di toro stufata con riso alle noci), la salsiccia di arles con anatra, maiale e spezie. Dimenticatevi per qualche giorno la pasta e godetevi il riso della Camargue, bianco, nero, integrale, usato per la paella locale o come accompagnamento ai piatti di carne. Bevete i vini di Arles senza remore e finite il pasto sempre con un po’ di assenzio (non quello che fece impazzire Van Gogh) o anice stellato.
Noi dopo diversi giorni passati fra Marsiglia e Aix-en-Provence, abbiamo deciso di mescolare la cucina francese con quella nord africana, che nel sud della Francia fa ormai parte della tradizione culinaria.
abbiamo quindi mangiato una Quiche con formaggio francese e broccoli, e in un simpatico localino di nome Ô Jinko, con 13 euro, ho ordinato il piatto nord africano del giorno. Un gustosissimo e super abbondante cous cous con carne e verdure. I tempi d'attesa sono stati un po' lunghi, ma il risultato ha ripagato il tutto.


