
RONDA
Last night stormy wind rain. Look out from window. Beautiful effect of moonlight breaking through mist on bridge. White houses along the bank of the river ravine…
Washington Irving
Un lungo viaggio attraverso i pueblos blancos dell’Andalusia ci ha portati fino a Ronda.
Scavalchi la Sierra de las Nieves, ed ecco Ronda, maestosa sulla campagna andalusa. La città è spaccata in due speroni di roccia alti 150 metri, ispidi come il nido delle aquile e tenuti insieme da un ponte dalle monumentali arcate di tufo. In fondo al dirupo il fiume Guadalevín serpeggia tra le rocce e sfocia in una cascata disegnando uno scenario da cinema fantasy. La piazza di Spagna, il municipio, la plaza de toros, la più antica di Spagna. E poi subito il parco, l’Alameda del tajo, una passeggiata alberata verso il vuoto. La caratteristica più notevole di Ronda è la sua posizione su una grande collina di arenaria che viene tagliata in due dalla gola El Tajo.Le viste della gola e della campagna circostante sono mozzafiato e meritano la visita in sé. Tuttavia, Ronda è anche una città notevolmente graziosa caratterizzata dalla splendida architettura che va dal periodo islamico fino al XIX secolo.
È una cittadina autentica con una storia alle spalle costellata di fuorilegge, banditi, guerriglieri e ribelli. La sua posizione spettacolare in cima alla gola El Tajo e la sua fama di pueblo blanco più grande dell’Andalusia ne hanno fatto una meta turistica molto popolare. La moderna corrida nacque praticamente qui alla fine del XVIII secolo e la fama della città crebbe ancor più grazie allo stretto legame con Ernest Hemingway e Orson Welles.I due non si sono mai amati molto. Hanno scritto male l’uno dell’altro. Forse per anni si sono evitati. Eppure avevano tante cose in comune. A cominciare dall’amore viscerale per questa città dal fascino leggendario. Nell’arena più antica di Spagna le foto dei due geniacci americani sono esposte ovunque: in compagnia di toreri, di belle donne, col sigaro o senza. Mai insieme, però.
Oggi ci perdiamo tra le sue vie e i suoi strapiombi recuperando la poesia di questo pueblo che continua a incantare.
Qui una guida con qualche appunto del nostro viaggio in Andalusia, con i luoghi da non perdere, consigli e suggerimenti di viaggio, per vivere al meglio Ronda.
Qui lo dico e qui lo nego: un tour dell’Andalusia senza la visita di Ronda non è un tour completo. Intendiamoci: le città dell’Andalusia principali hanno ciascuno un proprio fascino irripetibile e probabilmente mantengono una precedenza sul programma, ma Ronda è padrona di uno spirito che la rende unica sotto molti punti di vista: visitarla aumenta in maniera esponenziale la qualità e il valore della vacanza in Spagna.
Come arrivare a Ronda
Ma dove si trova Ronda? Cosa vedere in città? Cos’è che la rende così speciale, tanto da farla sembrare un luogo fantastico uscito dalla penna visionaria di Tolkien o Lewis? Quanto tempo bisogna investire per visitarla in modo adeguato? A tutte queste domande risponderò nel modo che mi riesce più facile, ovvero portandovi la mia esperienza.
Ronda, cittadina arroccata su una rupe, divisa a metà da una profonda e vertiginosa gola (El Tajo) scavata dal torrente Guadalevín e riunita dal celebre, fiabesco Puente Nuevo, si trova in provincia di Malaga, in una zona collinare a cavallo tra la Sierra de Grazalema e la Sierra de las Nieves. Da qui partono la ruta de los Pueblos Blancos de Malaga e la ruta de los Pueblos Blancos de Cadiz, un suggestivo itinerario lungo i paesini bianchi nascosti nella Sierra de Grazalema. La visita di Ronda è una classica gita fuori porta dei turisti in villeggiatura sulla Costa del Sol: con un’oretta di macchina la si raggiunge, imboccando la A-397 a San Pedro de Alcántara.
La distanza tra Malaga e Ronda è di circa 100 km, e si impiega un’ora e mezza per raggiungerla in auto, che è il mezzo migliore in assoluto per coprire la distanza. Va detto anche che, oltre al treno (che però può richiedere cambi con lunghe attese che rendono difficile la gita a Ronda in giornata) ci sono una decina di pullman giornalieri che la raggiungono. Ronda, inoltre, è perfetta come tappa per spezzare la distanza da Siviglia a Malaga e viceversa.
Noi abbiamo optato per una visita giornaliera partendo da Malaga. Ci siamo affidate alla compagnia di autobus Damas, mentre per gli altri spostamenti fra le varie città avevamo sempre usato Alsa. Il viaggio non è velocissimo, ci abbiamo messo bene due ore, ma questo ti permette di ammirare un paesaggio particolarissimo e anche i primi paesini di Pueblos Blancos.
Sicuramente sarebbe stato bello anche visitare la città in notturna, ma questa volta non siamo riusciti ad organizzare anche un pernottamento a Ronda. Certamente un motivo per tornare in città.
Mentre organizzavamo il nostro viaggio, ci siamo imbattuti anche in numerosi tour organizzati da Malaga per Ronda e Setenil de las Bodegas, ma personalmente non l’abbiamo scelto per poter essere il più libere possibile. Il nostro viaggio da Malaga a Ronda è iniziato alle 10:30 della mattina dalla stazione di Malaga, e andata e ritorno ci sono costati 24€.




Che il vostro mezzo sia il treno il bus o l’auto, avrete come punto di riferimento la stazione dei treni/autobus. Abbandonate Ronda moderna, che non ha nulla da offrire: la vostra meta è la Ciudad, l’antico centro moresco di Ronda, dove sono racchiusi tutti i suoi gioielli.
Plaza del Socorro
Scendendo dalla stazione si può imboccare Calle Espinel, la frequentata via di negozi centrale, che porta direttamente alla caratteristica Plaza del Socorro. Una carinissima piazzetta circondata da locali e ristoranti.





Plaza de Toros di Ronda
L’antica Plaza de Toros di Ronda, uno dei luoghi più importanti di Ronda. Voi vi chiederete perché, visto che ogni città andalusa che si rispetti ne ha una… è presto detto: la Plaza de Toros di Ronda è, per storia e tradizione, una delle più importanti di tutta la Spagna, visto che qui è stata fondata la Maestranza, l’antico ordine di cavalieri che ha nobilitato la tradizione della corrida.
Prima di entrare in arena, potrete visitare il museo allestito nel cuore della struttura: vi troverete la testimonianza di quanto la scuola di tauromachia di Ronda sia stata seminale per la diffusione della corrida alla fine del Settecento.
Spettatori d’eccezione della corrida rondegna (immortalati in fotografia) sono stati lo scrittore Ernest Hemingway e il regista Orson Welles.





Alameda del Tajo e Mirador de Ronda
Nella piazzetta intorno alla Plaza de Toros, ci sono statue relative alla Corrida, e alle sue spalle una viuzza ci porta a due passi dal crinale di un precipizio. Fino ad ora, Ronda vi potrà essere apparsa come una bella e autentica città andalusa, con la sua brava piazzetta e l’arena dei tori… ora potete capire qual è invece la sua principale caratteristica: quella di essere una fiera cittadella sopraelevata, che domina la Serranía de Ronda, una verde vallata incorniciata da aspre montagne in lontananza. Sporgetevi dal Mirador de Ronda, ammirando il panorama, poi imboccate i vialetti dell’Alameda del Tajo, uno spazio verde tranquillo che offre altri bei panorami sul territorio circostante.





Puente Nuevo
Lasciandoci alle spalle la Plaza de Toro, imbocchiamo Calle Virgen de la Paz, superiamo Plaza España e, in men che non si dica, saremo di fronte al simbolo di Ronda: il Puente Nuevo.
Come vedremo, questo maestoso ponte settecentesco non è l’unico ad unire le due parti della città, ma è sicuramente il più famoso. Percorretelo, e approfittatene per sporgervi (se non soffrite di vertigini) per dare una prima occhiata a quanto sia impressionante la voragine scavata dal Guadalevín. In un primo momento, potrete godervi lo spettacolo della gola e del ponte valicandolo e sporgendovi appena dalla terrazza che si trova davanti al ristorante La Pilastra del Torero.
È possibile, con un piccolo biglietto, e scendendo una lunga scalinata, attivare sotto il Ponte, ed entrare negli archi.
Sul Puente Nuevo ci sono due affacci, uno più bello dell’altro. Da un lato, con un largo belvedere si vede tutto il canyon con le casette bianche a strapiombo, dall’altro, un po’ più stretto e con quasi la fila per affacciarsi, si vede tutta la valle, e il percorso che scende lungo il Tajo.






Casa e Mina del Rey Moro
Per arrivare dal Ponte Nuevo alla Casa del Rey Moro, si attraversa il ponte sulla strada principale di Ronda. E proprio lì, ci imbattiamo nel Mirador de los Viajeros Románticos. Un murale in ceramica, è un bellissimo azulejo, che è dedicato ai pensieri di famosi viaggiatori romantici che sono stati affascinati dalla città di Ronda.
Arrivando alla Casa del Rey Moro troviamo giardini coloratissimi, e pavoni che li abitano e gli danno un tocco di bellezza in più. Pagate il biglietto d’ingresso e, dopo aver visitato velocemente i giardini (la casa è in rovina), dirigetevi verso l’attrazione di gran lunga più interessante: la Mina del Rey Moro, una galleria scavata nella roccia a scopi difensivi.
Si può scendere sugli scalini alti e sconnessi e arrivare fino al livello del fiume, avendo la possibilità di passeggiare un po’ nel cuore del mini-canyon. Si tratta di una discesa emozionante ma bisogna fare attenzione a non farsi male, poiché nella galleria c’è grande umidità e si rischia di scivolare sui gradini. Com’è ovvio, la fatica sta tutta nel tornare in superficie!
Proprio prima dell’ingresso della Casa del Rey Moro, abbiamo fatto il nostro miglior incontro della giornata. Un simpatico vecchietto, con tanto di tesserino come guida. Che nello spagnolo più semplice ci ha raccontato un po’ della storia di Ronda e soprattutto ci ha spiegato tutto sul Palacio de Salvatierra, passando dalla storia della famiglia che lo ha sempre posseduto alle spiegazioni precisissime delle statue sulla facciata.
Da lì si può accedere ad un bel vedere che affaccia sul ponte vecchio, sull’Arco di Filippo V e su tutta la vallata.






I due ponti antichi e i Baños Arabes
Continuando il nostro tour scendendo per Cuesta de Santo Domingo: superiamo l’Arco de Felipe V e ci troveremo davanti al Puente Viejo, uno dei due ponti antichi che un tempo collegavano le due sponde di Ronda.
Se abbiamo un po’ di tempo, possiamo valicarlo e avventurarci lungo i vialetti terrazzati dei Jardines de Cuenca, dai quali si gode di una vista del Puente Nuevo finora inedita, dalla sponda opposta.
Appena sotto al Puente Viejo, si intravede l’altro ponte, ben più antico, trecentesco: il Puente de San Miguel.
Di qui, proseguendo su Calle Molino de Alarcón, si arriva ai Baños Arabes, uno dei luoghi più nascosti e affascinanti di Ronda, gli antichissimi ambienti moreschi sono splendidamente conservati.





Ciudad
Nella Ciudad vera e propria, il cuore di Ronda: cosa vedere :
- Palacio de Mondragón : meraviglioso palazzo del Trecento, antica e sfarzosa dimora dei re mori e, successivamente, dei Reyes Católicos. Il Palacio de Mondragón (Plaza de Mondragón) è oggi sede di un museo civico, ma ospita alcuni patios moreschi davvero fiabeschi, e un giardino che offre un bel panorama su tutta la Serranía de Ronda.
- Parroquia Santa María la Mayor : Dopo aver girovagato per le misteriose e suggestive stradine bianche della Ciudad, si arriva nella splendida e tranquilla Plaza Duquesa de Parcent, il centro nevralgico di Ronda antica. Dopo esservi riposati sotto i vialetti alberati di aranci del parchetto in stile andaluso al centro della piazza, visitate la Parroquia Santa María la Mayor, antica moschea, ora cattedrale di Ronda. Il massiccio campanile è stato costruito, come di consueto, al posto dell’antico minareto, e all’interno si vede ancora il mihrab.
Perdersi nelle sue stradini e ammirare il paesaggio che la circonda è certamente il modo migliore per visitare Ronda.






Ronda, città piena di segreti che per essere compresa va vista e vissuta: quando ci sarete finalmente arrivati, capirete subito cosa vuol dire avere una città radicata nella memoria già prima di esserci stati, per come Ronda riuscirà a rapirvi con il suo fascino di luogo fantastico fuori dal tempo.