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Alhambra

GRANADA

Me pierdo entre sus muros,
labirinto de historias en cada esquina,
donde el pasado se mezicia con el presente,
y el tiempo parece detenerse entre suspiros.


 

Oh Alhambra, tesoro de la humanidad,
tus murallas guardan mil y una historias,
como un libro abierto al paso del viajero,
que encuentra en ti la esencia de la vida.

 

“Mi vennero le lacrime agli occhi, e non erano lacrime di dolore o di gioia, erano lacrime di pienezza di vita silenziosa e nascosta per essere a Granada”.
Miguel de Unamuno

Nel mondo esistono città che sembrano avere un tocco in più rispetto ad altre. Granada è indubbiamente tra queste, una vera città incantata, musa di artisti e personalità diverse nel corso dei secoli. È stata una costante ispirazione per poeti, scrittori, pittori, registi e musicisti.Ma la magia di questa città misteriosa non finisce qui, Granada è il riflesso dello splendore del periodo Nasridi.

Ai piedi della Sierra Nevada, tra i fiumi Darro e Genil, si estende quella che è stata l’ultima città riconquistata dai Re Cattolici nel 1492, che ha mantenuto proprio per questo motivo un’inconfondibile atmosfera araba. La sua gastronomia, l’artigianato e l’urbanistica sono frutto del suo glorioso passato storico. Fontane, belvedere e cármenes, le tipiche abitazioni circondate da giardini, contribuiscono a creare angoli indimenticabili e ricchi di magia. Non è un caso che uno dei quartieri più antichi di questa città, l’Albaicín, sia stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità insieme all’Alhambra e al Generalife.Granada è la città andalusa che meglio è riuscita a conservare la propria eredità culturale del mondo arabo, basta pensare al meraviglioso complesso dell’Alhambra, il monumento che più di tutti ha il potere di catapultarti in una favola, ma ha anche mantenuto viva la cultura del popolo Gitano, visibilissima nel quartiere gipsy del Sacromonte.Perdersi fra i mercati, i profumi di miele e sesamo, spezie e infiniti alberi di arancio, i colori più vividi di sempre, jamon e cervza, frutta di ogni tipo, il tutto scandito da ogni genere musicale e dall’allegro chiacchiericcio, immergersi in questa magia e poterla vivere è stato sicuramente un privilegio!

Qui una guida con qualche appunto del nostro viaggio in Andalusia, con i luoghi da non perdere, consigli e suggerimenti di viaggio, per vivere al meglio Granada.

No hay en la vida nada como la pena de ser ciego en Granada

Come arrivare a Granada dall'Italia e dove alloggiare

Arrivare a Granada dall’Italia è molto semplice. L’aeroporto della città non è grandissimo, ma comunque è collegato con le principali città italiane, anche se è più difficile trovare voli economici. Mentre, da quasi tutte le città italiane, è facile trovare offerte sui voli per Siviglia e Malaga. Entrambe queste città sono collegate benissimo a Granada, sia con autobus che con treni.

Noi nello specifico siamo arrivate a Granada dopo aver visitato Siviglia e poi Cordoba. Proprio da quest’ultima, dalla stazione degli autobus (situata dietro la stazione principale dei treni) abbiamo preso un autobus della compagnia Alsa, e con 5€ e poco meno di 2h siamo arrivare alla stazione degli autobus di Granada. Giorni dopo, proprio da questa siamo ripartite per Malaga. La stazione degli autobus dista dal centro di Granada una 20ina di minuti con i mezzi pubblici, un po’ meno con un taxi o con uber (servizio molto usato in Spagna ed economico). 
Per il nostro soggiorno a Granada abbiamo scelto una struttura stupenda, con vista sulla Alhambra e in pieno centro storico. Con un host gentilissimo, che seppur è arrivato in ritardo al nostro check in, ci ha poi dato tutti i migliori consigli per visitare la città. Contrariamente alle altre strutture di questo viaggio però, non abbiamo avuto la possibilità di lasciare le valigie in struttura qualche ora dopo il check out, lì ci è venuto in contro il nostro amico Bruno che vive a Granada. La casa che abbiamo affittato è un appartamento in Plaza del Carmen, la piazza dove si trova l’Ayuntamiento (comune) di Granada. Finemente arredato, con soggiorno e cucina, camera da letto e bagno, spaziosissimo e con tutti i comfort. La struttura si chiama Plaza del Carmen deluxe apartament, e abbiamo prenotato tramite Booking.

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Cattedrale

Granada vanta una cattedrale rinascimentale risalente al 16° secolo intorno alla quale si trovano numerose testimonianze del passato moresco, ebraico e cattolico della città. Insieme alla scelta dell’Alhambra quale nuovo Palazzo Reale, con l’edificazione della Catedral de Santa Maria de la Encarnación i sovrani Ferdinando e Isabella di Castiglia vollero dare un altro segno tangibile della vittoria dei cristiani sugli arabi. Una vittoria che veniva esaltata soprattutto nei suoi risvolti spirituali, lasciando sullo sfondo le vicende militari che pure avevano avuto un ruolo nella “Reconquista”.

La presenza di numerosi edifici attorno alla Cattedrale impedisce di apprezzarne a pieno la monumentalità con l’evidente eccezione della facciata principale barocca che annuncia la chiesa in Plaza de las Pasiegas. Per altro verso, però, la circostanza induce i visitatori a concentrarsi immediatamente sugli interni, in cui a stupire è soprattutto la Cappella Maggiore.

Da un punto di vista architettonico, invece, la Cattedrale di Granada è l’esito della sovrapposizione di diversi stili: oltre al barocco di cui abbiamo già detto, sono presenti numerosi elementi platereschi e neoclassici in linea col periodo rinascimentale in cui vide la luce il progetto originario della chiesa per mano dell’architetto Diego De Siloe. Il biglietto per la visita è di soli 8€, e nel periodo in cui ci siamo stati noi (maggio) non c’era molta fila.

Alcaiceria

In Calle Alcaiceria, troviamo quel che resta del Gran Bazar di Granada, l’antico mercato arabo della città che si estendeva da Plaza Nueva fino a Plaza de Bib la Rambla.

Circa 500 metri di strada interamente occupati da negozi di ceramica e seta. Il termine Alcaiceria, infatti, deriva dall’arabo “al – kaisar – ia” che letteralmente significa “il posto di Cesare”.

Storicamente si tratta di un tributo rivolto all’imperatore romano Giustiniano per aver concesso alla comunità araba l’esclusiva sulla produzione e la vendita della seta. Attività proseguita fino al XIX secolo (ben oltre, quindi, il periodo nasrida) e poi interrottasi bruscamente a causa di un incendio che distrusse gran parte dell’area mercatale.

La ricostruzione avvenne su scala ridotta, mentre la modernità ha fatto il resto per quel riguarda la mercanzia.

Tuttavia, fermo restando l’omologazione degli oggetti venduti, ancora oggi in Calle Alcaiceria è possibile acquistare prodotti tipici come fajalauza (ceramiche dipinte), taracea (oggetti intarsiati in legno) e farolas (lampade di vetro colorato).

Alhambra 

Uno dei monumenti di arte araba più importanti al mondo, e sicuramente da non perdere durante il soggiorno a Granada.

È importantissimo prenotare e comprare i biglietti con anticipo. Nel nostro caso, abbiamo preso i biglietti con due mesi di anticipo, e nel giorno da noi scelto e all’orario che ci piaceva di più era già quasi sold out. È importante affidarsi al sito ufficiale, e non incappare nei tanti siti di vendita biglietti. Altro punto importante è capire bene il biglietto, l’orario scelto varrà solo per i Palazzi Nasrid, a tutti gli altri monumenti del complesso si potrà accedere a qualsiasi orario nel giorno scelto.

Ci sono diverse riduzioni, in Spagna è molto usata la Carta dei Giovani Europea che consente diversi sconti, ma l’acquisto del biglietto intero costa solo 25€.

Il biglietto che ci arriva via e-mail non è quello che ci permette l’ingresso, ma con quel biglietto e con i documenti di riconoscimento inseriti basterà andare alla biglietteria e avere il biglietto ufficiale.
Ciò detto, l’Alhambra è assolutamente all’altezza della sua fama. Ad accorgersene per primi furono proprio i sovrani cattolici Ferdinando e Isabella di Castiglia che, ultimata la Reconquista, elessero la struttura a Palazzo Reale impedendone, in questo modo, l’oblio. Tantissime le cose da vedere, analizziamole :

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Generalife : Noi abbiamo optato per iniziare dal Palazzo del Generalife, (situato poco più su della biglietteria) per poi scendere lungo i fantastici giardini e continuare la visita degli altri palazzi. Era il palazzo in cui il sultano e la sua famiglia trascorrevano i loro momenti di riposo e di svago. Questa villa si trova a poca distanza dall'Alhambra e spicca per i suoi giardini, che a quel tempo erano orti. La parte più interessante del Generalife è costituita dal cortile principale, che rappresenta il paradiso musulmano. 
Dal Generalife si vede tutta l'Alhambra e la valle del Darro.

Palazzo di Carlo V : Scendendo lungo i giardini si arriva al Palazzo di Carlo V è una delle opere più rilevanti del Rinascimento spagnolo. Spicca per la sua facciata principale e per il suo cortile circolare porticato con colonne in stile romano. L'imperatore Carlo V decise di costruirlo accanto all'Alhambra per trascorrere ore spensierate insieme alla sua famiglia. 
Sebbene la sua costruzione cominciò nel 1527, a causa della mancanza di fondi e delle rivolte intestine di Granada, il palazzo non fu ultimato fino al XX secolo. Oggi, è sede del Museo delle Belle Arti e del Museo dell'Alhambra.

La Alcazaba : È la parte più antica, e si trova nella zona più alta della collina. La sua funzione era prettamente militare, sebbene si creda che fu utilizzata anche come residenza reale. In quest'enorme fortezza, poi, si trovano le quattro torri principali dell'Alhambra.

Palacios Nazaríes : Ognuno dei tre palazzi è associato a un re nasridi:

Palazzo di Mexuar: è il più antico dei tre e, dunque, il peggio conservato. Il re Ismail I ordinò la sua costruzione per riunioni politiche e per svolgere i processi. La sala principale è colma di piastrelle e gelosie originali di grande valore.
Palazzo di Comares o Diván: questo palazzo è costruito intorno al cortile degli Arrayanes. La sua alberca principale è una delle immagini più famose dell'Alhambra. In totale, furono tre i monarchi coinvolti nella sua costruzione. La struttura ospita la famosa Sala del Trono, dove si faceva politica, e le sale in cui si celebravano feste ed eventi vari.  
Palazzo dei Leoni o Harem: si tratta della zona privata del sultano Mohamed V, che viveva qui con la sua famiglia e con il suo harem. Qui si trova il famoso Cortile dei Leoni, la vera perla dell'Alhambra. 
Questo secondo me il pezzo forte dell’Alhambra, nessuna foto può rendere giustizia alla grandezza di questo posto. 

Merletti di marmo, così Alberto Angela descriveva le decorazioni dell’Alhambra in un documentario, un esagerazione pensai. Poi quando nel Patio dei Leoni inizi a guardarti intorno, ad alzare la testa al cielo, e lo sguardo si perde nell’infinità di ricami nel marmo, in quel marmo che sembra davvero  una soffice stoffa, quel termine è tornato alla mente, e i merletti di marmo erano nei miei occhi!

Il monumento per eccelenza di Granada è accessibile con ogni mezzo di trasporto, anche a piedi. Qui di seguito, ecco una lista dei diversi modi di raggiungere La Alhambra dal centro di Granada:  

•Autobus: le linee C30 e C32, con una frequenza di circa 8 minuti, collegano il centro della città con la fermata Alhambra-Generalife 2.
•Taxi: il prezzo di un viaggio dal centro di Granada è di 6 euro circa.
•A piedi: Se bene si tratti di una salita abbastanza ripida, vale la pena camminare da Plaza Nueva e percorrere la Cuesta de Gomérez fino al bosco che circonda La Alhambra. Impiegherete circa mezz'ora, e ci sono vari sentieri che conducono direttamente al monumento. 
Noi abbiamo optato per l’autobus per salire dal centro città fino al capolinea, mentre a fine visita abbiamo goduto di una bella passeggiata per tornare a casa.

Sito ufficiale per i biglietti.

Nessuna foto può essere in grado di mostrare la meraviglia dell’Alhambra, solo l’occhio umano può percepire così tanti dettagli, così tanti colori, così tanta luce. Per un attimo ho rivisto in scena la leggenda delle Tre Principesse di Granada, “prigioniere” in stupendi giardini e poi in fuga con i loro cavalieri lungo le mura fino all'Albaicín. Il presente che ti catapulta nella storia. E, seppur è un monumento da più di 6mila ingressi al giorno, l’Alhambra è in grado di conservare quella magia che solo una fiaba può avere!

Albayzìn

Albaicín (o Albayzín) è l’antico quartiere musulmano di Granada. Sorge sulla collina di fronte all’Alhambra e, al pari di questa e dei giardini di Generalife, è sotto tutela UNESCO. La visita della zona porta via almeno mezza giornata. Il motivo, più che nell’elenco di cose da vedere, che sono comunque molte, va ricercato nella quantità di dettagli urbanistici e architettonici offerti da strade e piazze. Un vero e proprio paradiso per gli amanti della fotografia che tra i grandi palazzi (Carmenes) che fiancheggiano le strade del quartiere e i due belvedere de la Lona e di San Nicolas hanno davvero di che sbizarrirsi. Il primo belvedere abbraccia tutta la città bassa, mentre il più famoso Mirador de San Nicolas regala una veduta magnifica dell’Alhambra e della Sierra Nevada. Menzione particolare, infine, per Calle Calderería Nueva e per il Bañuelo, i Bagni Arabi dell’Albaicín. La prima è una strada pedonale famosa per la presenza di negozi che servono tè di tutti i tipi (conosciuta anche come “Calle de las Teterías”). Il Bañuelo, invece, si trova in Calle del Darro e rappresenta una straordinaria testimonianza di come anticamente era strutturato un hammam. Infinti bazar, profumi orientali e un vero salto nel mondo arabo pr restando in europa.

Noi abbiamo optato per una vista al Mirador de San Nicolas sia la sera che durante il giorno. Avendo più tempo ci saremmo tornate anche per godere del tramonto sulla Alhambra.

Si può raggiungere comodamente con uno dei mini bus cittadini o a piedi. Si possono prendere o il  C31 o il C32, da Plaza Nueva, in pieno centro e scendere a Plaza San Nicolas, proprio sotto il belvedere. 

Io consiglierei di scendere poi a piedi per vedere un altro pezzo di Albayzin. 

Altro quartiere molto suggestivo è il Sacromonte, barrio gitano di Granada. Sfortunatamente non siamo riuscite a salire per mancanza di tempo, ma meria sicuramente una visita. Motivo in più per tornare in questa fantastica città.

Cosa mangiare

Ricca di spezie e variegata, la cucina di Granada sente molto l'influenza della tradizione araba. In questa città si possono provare delle esperienze gastronomiche davvero interessanti che vanno dalle diffusissime tapas, praticamente serviti con ogni drink, ai golosi dolci che prevedono di solito mandorle e caramello. 
Quando si sente parlare di Spagna viene subito in mente la tortilla e Granada ha la sua ricetta speciale: la tortilla del Sacromonte. Simbolo di Granada, è composta da alcuni ingredienti "particolari" come cervello e interiora del maiale e del vitello, il tutto mescolato con uova battute e patate. 
Il Gazpacho è un classico non solo di Granada, ma di tutta l'Andalusia: è una fresca e saporita zuppa a base di verdure crude. 
Come un po’ in tutta la Spagna da non perdere vi è il prosciutto, i churros, ma a Granada la tradizione araba è forte e la troviamo anche nei piatti, specialmente nei dolci, lungo le vie dell’Albayzín ci sono tantissimi locali di cucina araba e dolci! 
Una grandissima nota di merito nel viaggio a Granada va data al Gelato, forse un po’ di parte, ma la Gelateria Grillo merita almeno una visita. Si trova in Plaza de la Trinidad, gusti particolari e buonissimi, con materie prime eccellenti, senza glutine (anche la possibilità di avere il cono), una conduzione familiare del nostro amico Bruno che vi farà godere una pausa meravigliosa dai tanti km e dal caldo.

Granada è stata la terza tappa del nostro viaggio in Andalusia

dopo Siviglia e Cordoba. Poi abbiamo proseguito verso Malaga e Ronda.

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