

CORDOBA
Foresta di archi e colonne simbolo della gloria di Al-Andalus
A Cordoba non ti perdi, è semplice: le vie accaldate sono quelle che tagliano il centro da sud a nord, non vi è traccia di ombra. Le strade infatti seguono il tracciato tipico dell’architettura musulmana, dando luogo a un labirinto di stradine strette. In più, sull’idea del “giardino dell’Eden”, i cortili delle case si riempirono di fontane e fiori aromatici. Che fortuna arrivare proprio nel Festival de los Patios! Le case sono piene di suoni: gente che parla, canarini che cantano, poi c’è il suono dell’acqua, miraggio nel caldo, che zampilla nelle fontane onnipresenti in ogni patio andaluso che si rispetti. Si susseguono monumenti bellissimi come l’Alcazar de los Reyes, il Ponte Romano. Ma, senza dubbio, l’opera più importante di Cordova è la Mezquita. Questa meraviglia architettonica è stata in precedenza una moschea, ma i cattolici una volta conquistata la città decisero di inserire al centro de colonnato una cattedrale cristiana. È celebre la frase di re Carlo V, che disse “avete costruito qualcosa che si può vedere ovunque, distruggendo qualcosa di unico al mondo”. Ma in effetti è stato costruito qualcosa di unico al mondo e di immenso valore dall’unione di due opere. 1013 colonne visigote,una vera foresta, che si intrecciano ad archi bianchi e rossi, fino ad arrivare alla luce che entra prepotentemente ad illuminare il tesoro cristiano, per poi riflettere sul lascito arabo. In questo monumento è la luce a raccontare lo svolgimento dei fatti, illumina una colonna,poi un’icona sacra. Le due culture qui fanno scintille. Uno costruisce, l’altro “corregge”, quindi distrugge. Il risultato è un ballo frenetico che ti fa perdere la cognizione del tempo. Questo piccolo e affascinante centro medievale dell’anima moresca ha il dono di catapultarti attraverso i secoli, dai romani, a cattolici contro Mori, e poi fino ad oggi.
Un viaggio nel tempo che non stanca mai, ma ti lascia sempre il desiderio di arrivare un po’ più in là per vedere di che epoca si tratta.