
SAN GIMIGNANO
“San Gimignano dalle belle torri, dalle dolci colline e dall’ottima Vernaccia”
Qui una guida per scoprire al meglio le meraviglie che offre San Gimignano
San Gimignano
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Nel1282 il governo di San Gimignano promulgò una legge che impediva di abbattere le vecchie case se non per costruirne di più belle. Da lì a un secolo, San Gimignano avrebbe raggiunto il suo massimo splendore e poi la decadenza, che l’ha salvata dai cambiamenti radicali. La cittadina medievale, che oggi attira migliaia di turisti da tutto il mondo, è quindi quasi identica alla San Gimignano medievale.
Purtroppo delle 72 torri (una per ogni famiglia benestante) costruite nel medioevo, oggi ne restano solo 13. Nonostante questo, l’effetto per chi arriva dalla collina toscana e vede spuntare all’improvviso la sagoma del paese è semplicemente emozionante.
La cittadina è raggiungibile con i bus turistici oppure in auto, se si arriva con quest’ultima, lungo le mura che racchiudono in centro storico, ci sono numerosi parcheggi terrazzati a pagamento : il parcheggio Giubileo a Sud, che ospita più di 300 auto, il parcheggio Montemaggio con più di 150 posti, il parcheggio Bagnaia superiore a nord con più di 100 posti, e il parcheggio Bagnaia inferiore con 170 posti.
Dai parcheggi si accede al centro dalle porte nella mura. È possibile risalire all’altezza delle mura con delle scalette in pietra, ma anche tramite ascensori gratis.



Duomo di Santa Maria Assunta
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Chi arriva a San Gimignano dopo essere passato da Firenze, Pisa o Siena, resta certamente meno colpito dall’aspetto esteriore del Duomo. La semplicità della facciata romanica del XII secolo, difatti, non anticipa le meraviglie dell’interno.
Divisa in tre navate, la Collegiata di Santa Maria Assunta conserva sulle pareti alcuni capolavori. Sulla parte superiore della controfacciata c’è il Martirio di San Sebastiano di Benozzo Gozzoli mentre nella parte centrale lo straordinario Giudizio Universale di Taddeo di Bartolo. Lungo la parete di destra si trovano le Storie del Nuovo Testamento, degli allievi di Simone Martini, e sulla sinistra Storie del Vecchio Testamento di Bartolo di Fredi. Il transetto nasconde altri due tesori: il Crocifisso ligneo policromo del 1200 e la Cappella di Santa Fina.
La Cappella di Santa Fina, nel duomo di San Gimignano, è decorata con gli affreschi del Ghirlandaio che raccontano la vita della Santa. Santa Fina da San Gimignano non ha vissuto una vita facile. Dopo la morte della madre decise di vivere fino alla morte pregando distesa sopra una tavola di legno. Secondo la leggenda, San Gregorio Magno le annunciò la morte e quindi la vita eterna nel giorno della festa del santo.
Accanto al Duomo, nel Dormitorio dei Cappellani, c’è il Museo di Arte Sacra. Nei due piani di questo piccolo ma meraviglioso museo sono conservati quadri, sculture, bassorilievi, codici miniati, tessuti e argenti che provengono dalle chiese e dai conventi del territorio.
Il duomo è visitabile tutti i giorni, tranne il giovedì. E il biglietto ha un costo di 5€, 7€ se si sceglie di vedere sia il Duomo che il Museo.




Piazza del Duomo
Se il Duomo è il simbolo religioso di San Gimignano, il Palazzo del Popolo è il suo corrispettivo civico. Insieme, a pochi metri uno dall’altro, formano lo straordinario insieme architettonico di Piazza del Duomo. Il Palazzo Comunale (o del Podestà) si trova sulla sinistra della piazza, tra la Torre Grossa e la Loggia del Comune. Quest’ultima ospitava le autorità del governo durante le cerimonie pubbliche e fu costruita espropriando le case alla famiglia degli Ardinghelli, capo fazione dei ghibellini. Il palazzo oggi ospita il Museo Civico di San Gimignano.
In realtà questo è il Palazzo Nuovo del Podesta, in cui si trasferi il governo cittadino nel 1337. Fino a quel momento, il Podestà viveva nel vicino Palazzo vecchio del Podestà che si trova di fronte al Duomo. Lo si riconosce dalla possente “Torre Rognosa” e dalla bella Torre Chigi. Sulla destra della piazza ci sono le due “Torri dei Salvucci” ricchi mercanti guelfi che avevano fatto fortuna con l’usura. Le due torri rivaleggiavano con quelle degli Ardinghelli che si trovavano proprio di fronte.




Piazza della Cisterna
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Straordinariamente scenografica, Piazza della Cisterna è punto di passaggio obbligato di ogni visita a San Gimignano. Si trova alla sommità della collina su cui è costruita la cittadina toscana, quindi è un buon posto per riposarsi dopo aver affrontato le terribili salite!
Prende il nome dal pozzo ottagonale che si trova nel centro, e fu costruita per volontà del Podestà Guccio dei Malavolti, il cui stemma (una scala) è scolpito sulla pietra del pozzo. Armoniosa e raccolta, è certamente la più bella pizza di San Gimignano e una delle più belle della Toscana. Se Piazza del Duomo è il centro politico e religioso, Piazza della Cisterna è da sempre la piazza “commerciale” perché qui si trovavano le botteghe e si svolgevano il mercato e le giostre. Guardando verso via Castello si susseguono palazzo Tortoli, con le sue quattro eleganti bifore trecentesche, la torre dei Pucci, l’Albergo della Cisterna, il palazzo Ridolfi, le torri e le case dei Becci e Cugnanesi, il palazzo Pellari e il palazzo Ardinghelli con le due torri. Dall’altro lato della piazza c’è la Torre del Diavolo, chiamata così perchè si racconta che il proprietaro, tornato da un lungo viaggio, la trovò più alta. Chi aveva potuto farlo in sua assenza se non il diavolo in persona?
Per la sosta in piazza non perdetevi un gelato dalla Gelateria Dondoli, conosciuta e pluripremiata in tutto il mondo.





Museo della Tortura
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Se volete scoprire gli infiniti modi che gli uomini hanno inventato per torturare altri uomini e non siete facilmente impressionabili, il Museo della Tortura merita una visita. Il contesto medievale di San Gimignano si adatto molto bene a questo museo più simile al set di un film horror che a un vero museo.
In realtà si tratta di due piccoli musei: il primo, appena entrati nel borgo da Porta San Giovanni, espone su tre piani un percorso completo sui metodi di tortura di tutto il mondo, con strumenti e attrezzi originali, foto e spiegazioni dettagliate e anche qualche manichino macabramente squartato. Centinaia di strumenti dal XVI al XVIII secolo antichi e introvabili. Macchine create per fare del male, alcune delle quali con nomi che già ispirano paura: la Vergine di Norimberga, la Ghigliottina, il Banco di Stiramento, la Sedia Inquisitoria e la Cintura di Castità.
L’altro museo si trova un po’ più su, in Piazza della Cisterna, ed ha come tema la pena di morte. Il costo del biglietto (10 €) è un po’ eccessivo ma si paga l’unicità del percorso.
Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00.




Chiesa di Sant'Agostino
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Piccolo scrigno di opere d’arte, di solito la Chiesa di Sant’Agostino viene tralasciata dal visitatore frettoloso di San Gimignano. Merita, invece, una visita più attenta per scoprirne i tanti gioielli.
A partire dalla Cappella di San Bartolo con l’altare di Benedetto da Maiano. La volta della chiesa è stata affrescata da Sebastiano Mainardi e raffigura i dottori della Chiesa (Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio) mentre il pavimento in maiolica è opera di Andrea della Robbia. Troviamo numerosi capolavori come Madonna in trono e santi di Ridolfo del Ghirlandaio, l’Incoronazione di Maria del Pollaiolo, e le Storie della vita di Sant’Agostino, ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli che si trova nella cappella del coro.
La zona absidale è composta dalla cappella centrale del coro, affiancata da due cappelle laterali.
Nella cappella del coro si trovano le celeberrime Storie della vita di sant'Agostino di Benozzo Gozzoli, la pala dell'altare maggiore con l'Incoronazione della Vergine, santi e angeli musicanti è opera di Piero del Pollaiolo ed è datata 1483. Il bassorilievo dell'altare è stato realizzato da Marco Di Piazza.
Nella cappella alla destra dell'altare maggiore si trovano affreschi con scene della Vita della Vergine di Bartolo di Fredi, copiate dalle perdute scene che erano state affrescate da Simone Martini, Ambrogio e Pietro Lorenzetti sulla facciata dell'ospedale di Santa Maria della Scala di Siena, la pala d'altare di questa cappella è una Nascita di Maria di Vincenzo Tamagni, dipinta nel 1523.
L’ingresso è sempre gratuito






Rocca di Montestaffoli
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Lasciato il Duomo sulla sinistra, una stradina in salita porta alla Rocca di Montestaffoli, costruita per difendere San Gimignano dagli attacchi di Siena dopo la sottomissione a Firenze.
Non resta molto dell’antica rocca ma vale la pena arrampicarsi in questo spazio verde per ammirare una straordinaria vista su San Gimignano e la Valdelsa. L’unica torretta rimasta in piedi di un complesso sistema di difesa, è il punto di vista privilegiato per godersi il panorama. La rocca di Montestaffoli è oggi luogo di manifestazioni culturali e sagre, in particolare la a Giostra dei Bastoni che si svolge nel terzo fine settimana di giugno.





Le Torri
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Simbolo di San Gimignano sono, fin dal Trecento, le 72 torri erette dalle famiglie della città per mostrare la loro potenza. Ad oggi ne rimangono 13.
Le torri sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1990 e sono il simbolo dell’architettura medievale toscana.
Nel 1255 fu emanato un regolamento che impediva alle famiglie della città di erigere torri che superassero in altezza la più alta dell’epoca, la torre Rognosa, torre del Palazzo Comunale, alta 51 metri e la più antica tra tutte. Il regolamento non fu però sempre rispettato.
•La Torre Grossa è la più alta della città con i suoi 54 metri. I lavori iniziarono nel 1300 e si conclusero 11 anni dopo. Ancora oggi è tra le torri meglio conservate ed è possibile salirci, insieme alle torri gemelle di San Gimignano. Sorge in piazza del Duomo, accanto al palazzo del Podestà.
•Le torri degli Ardinghelli si trovano in piazza della Cisterna. Gli Ardinghelli erano la famiglia ghibellina più potente di San Gimignano, rivali dei Salvucci, di stampo guelfo. Le torri furono costruite nel XIII secolo e risultano poco più basse dei 52 metri della Torre Rognosa. Nel tempo però, a causa della perenne rivalità tra le famiglie, le torri furono tagliate e oggi risultano alte la metà.
•Le torri dei Salvucci sono anche chiamate le torri gemelle di San Gimignano e in origine sfioravano i 52 metri di altezza. Per volere delle autorità del borgo, furono però dimezzate e oggi risultano alte la metà. Hanno base quadrata e al piano terra si trovano stretti portoni, caratterizzati da architravi.
•La Torre Rognosa è anche detta Torre dell’Orologio ed è una delle più alte torri del borgo. È tra le meglio conservate e sorge in piazza del Duomo. Costruita nel 1200, ha base quadrata e fu di proprietà prima della famiglia Gregori e poi degli Oti.
•La Torre del Diavolo è forse una delle torri più famose del borgo e si trova sul lato nord di Piazza della Cisterna. È parte del Palazzo dei Cortesi e la leggenda narra che il proprietario trovò, dopo essere tornato da un lungo viaggio, la torre più alta di quando era partito. Da qui la torre venne vista come opera del Diavolo e prese il nome caratteristico. L’architettura della torre le dona un aspetto sinistro ed esoterico e si distingue dalle strutture attigue per l’uso della pietra bianca calcarea.
•Torre dei Becci domina Piazza della Cisterna e via San Giovanni; costruita nel 1200, ha base quadrata e bozze di forma regolare. Oltre a Torre dei Becci, c’è Torre Chigi, una delle più belle, costruita nel 1280 dalla famiglia Useppi.
Una delle particolarità della torre è che il portone di ingresso si trova al primo piano. Per dormire tranquilli infatti, a causa delle lotte tra famiglie della città, l’entrata veniva posta al primo piano e durante il giorno si calava una scala per permettere a chi ci abitava di scendere in strada. La scala veniva poi ritirata durante la notte.
•Tra via del Quercecchio e via San Giovanni, vicino all’Arco dei Becci, si trova la Torre dei Cugnanesi, che sorge vicino all’omonimo palazzo. Gli edifici sono parte del sistema difensivo della città. Costruita nel XIII secolo, è una delle torri più alte del borgo.









Tradizioni culinarie
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Vernaccia e Zafferano sono i due prodotti tipici di San Gimignano, rinomati in tutto il mondo. Lo zafferano, l’oro giallo, ha più volte salvato San Gimignano perché usato come moneta per pagare i debiti contratti durante le secolari guerre con Siena e Firenze.
Il valore di questo alimento si comprende considerando la quantità di fiori necessaria per fare un solo chilo di zafferano: 150.000! La Vernaccia, vino bianco asciutto e armonico, si produce a San Gimignano da sempre ed era particolarmente apprezzato da Dante, Boccaccio, Ludovico il Moro e Lorenzo il Magnifico. Tra i piatti tipici del posto, i classici crostini toscani con fegatini, taglieri di salumi e pecorini locali, primi piatti con cinghiale, secondi prevalentemente di carne.





Spesso la Città di San Gimignano viene scelta come set cinematografico, infatti è chiamata la "Manhattan del Medioevo", fra i più celebri ricordiamo Il fu Mattia Pascal di Marcel L'Herbier, Un te' con Mussolini o Fratello sole Sorella Luna di Franco Zeffirelli.
Il più recente è stato Rosaline, di Karen Maine, produzione Disney e 20th Century Fox con una rivisitazione di Romeo e Giulietta. Il set di questo film era presente in uno dei miei viaggi a San Gimignano, infatti in alcune foto si vedono furgoncini e parti di scena.



