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MATERA
Matera: la prima volta che l’ho vista, ho perso la testa, perché era semplicemente perfetta.
Mel Gibson
Qui una piccola guida con consigli e curiosità sulla Città dei Sassi!
Matera
Per il viaggiatore che arriva, Matera sorge come una visione da sogno. Le case di pietra, i vicoli, le scalinate e i cunicoli si stagliano su un precipizio che sembra inverosimile.
Matera è una città situata su un affioramento roccioso in Basilicata. È conosciuta in tutto il mondo per gli storici rioni Sassi, un complesso di Case Grotta scavate nella montagna, che ne fanno una delle città ancora abitate più antiche al mondo. I Sassi sono stati riconosciuti il 9 dicembre 1993, nell'assemblea di Cartagena de Indias, patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento. I Sassi furono evacuati nel 1952 a causa delle misere condizioni di vita, ospitano ora musei come la Casa Grotta di Vico Solitario, con mobili e utensili artigianali d'epoca e le chiese rupestri alcune con affreschi del XIII secolo, numerosi locali quali bar e ristoranti e graziosi alberghi disseminati per tutti i Sassi. Se per molto tempo i rioni dei Sassi sono stati simbolo di miseria e abbandono, oggi vivere in quei luoghi è diventato un lusso di pochi.
Matera è stata la prima città del meridione a insorgere in armi contro il nazifascismo ed è per questo tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, prima con la medaglia d'argento al valor militare e poi con quella d’oro.
Il 17 ottobre 2014 è stata designata, insieme alla bulgara Plovdiv, Capitale Europea della cultura per il 2019.
Nel novembre 2018 è stata insignita anche del premio Giorgio La Pira dalla città di Firenze per la sua capacità di proiettarsi nella comunità internazionale e per la sua determinazione e apertura al cambiamento.
Nel corso degli anni Matera è stata set di molte pellicole cinematografiche, dai film degli anni ’50, poi con I Basilischi di Lina Wertmüller 1963, e L’uomo delle Stelle di Giuseppe Tornatore nel 1995, super set di The Passion of Christ di Mel Gibson del 2004, che sicuramente le ha dato maggiore risalto a livello internazionale, per arrivare alle riprese nel 2016 del remake di Wonder Woman, fino al ultimo 007 nel 2020 con Deniel Craig (film girato in alcuni scorci anche della costa di Maratea).
I Sassi sono divenuti il set più richiesto dai cineasti italiani ed internazionali.
Capire Matera e i Sassi vuol dire alternarsi fra luce e ombra, grotte e guglie, gole e terrazzamenti spettacolari scavati dall’uomo nei secoli passati. Sembra come catapultarsi nel passato, in un pianeta primordiale.





Sassi di Matera
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I Sassi di Matera sono due quartieri di Matera, Sasso Caveoso e Sasso Barisano, formati da edifici e architetture rupestri scavati nella roccia della Murgia materana e abitati fin dalla preistoria. Insieme al rione Civita, costituiscono il centro storico della città di Matera. Nel 1993 sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità UNESCO.
Il Sasso Barisano orientato a nord‑ovest, contiene portali scolpiti e fregi. Il Sasso Caveoso, che guarda a sud, ricorda la forma della cavea di un teatro, con le abitazioni disposte a gradoni. All'interno vi sono vari quartieri, rioni e contrade. A dividere le due valli sorge la rupe della Civita, che ospita la Cattedrale romanica.
La città della pietra, parte scavata, ed in parte costruita, centro storico di Matera a ridosso del burrone, è stata abitata sin dal Paleolitico: alcuni tra i reperti trovati risalgono al XIII millennio a.C., e molte delle case che scendono in profondità nel calcare della gravina, sono state vissute senza interruzione dall'età del bronzo, sino allo sfollamento avvenuto negli anni cinquanta. La prima definizione di Sasso come rione pietroso abitato risale ad un documento del 1204.
Grazie ai suoi rioni arcaici di incoparabile bellezza, da città della Vergogna d’Italia Matera è passata ad essere Capitale della Cultura Europea. Un cammino lento, ma che, col tempo, ha donato fama e meritevole lustro ad una centro urbano ammirabile.
Ora, in ogni Sasso Matera si distende come un teatro naturale, un posto incantevole, quasi magico, che ti lascia senza fiato.
Insieme con i Sassi Matera e l’affascinante Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri sono considerati oggi un luogo protetto nel Mondo, simbolo del connubio intramontabile fra Natura e Uomo. I casamenti dei Sassi, tra l’altro, si trovano a ridosso del nuovo abitato, il quale, a sua volta, è rimasto annesso al centro storico grazie a molteplici vie. Sono tantissimi, infatti, i viottoli e le stradine in pietre che dalle zone centrali della città, quelle del Piano, discendono verso i quartieri originari.




Gravina di Matera
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La gravina di Matera, un torrente affluente di sinistra del Bradano, scorre nella profonda fossa naturale che delimita i due antichi rioni della città: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Sull'altra sponda c'è la Murgia, rientrante in parte nel Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, noto anche come parco della Murgia Materana.
Le antiche caverne abitate sino agli anni ’60 sono ancora ben visibili. Era quello il luogo della Vergogna Nazionale. Oggi la Matera dei Sassi, insieme con l’affascinate Parco della Murgia materana, sono come un museo a cielo aperto. Tutto il contesto intorno ti avvolge e ti rende partecipe di un racconto infinito. Ma tutto ciò accade con pacatezza e abbandono, quasi un lasciarsi trasportare senza alcun timore in una nuova dimensione.



Chiese rupestri di Matera
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Nel contesto abitativo, Sassi a parte, pullulano le Chiese rupestri.
Erano luoghi di culto che hanno visto insediamenti religiosi in un arco temporale che va dal Medioevo al Barocco, di stampo greco‑bizantino, prima, e cristiano‑cattolico, dopo.
Un passaggio artistico della storia religiosa locale documentato dai numerosi affreschi ancora visibili negli ambienti ipogei.
Meravigliose pitture che si alternano tra ombre e incavi del sottosuolo. Uniche e dal fascino indiscutibile le Chiese di Matera abbracciano il visitatore in un percorso storico religioso esemplare. Nella storia di Matera i complessi cenobitici e i romitori nascosti rappresentano un elemento fondamentale sia dal punto di vista urbano, che da quello sociale. Un tempo dimenticati fra le case abbandonate, oggi rinascono anche grazie ai meticolosi restauri e interventi di valorizzazione.
Cripte e asceteri scavati nella roccia sono disseminati lungo l’Altopiano murgico su almeno 8000 ettari di territorio. Entro i confini del Comune di Matera, di eremi grottali se ne contano moltissimi. Con interni ancora ricchi di pitture a fresco e devozione.
Spicca il monastero di Sant’Agostino, al cui interno in una nicchia risiede la cripta di San Guglielmo. Il Complesso rupestre di Sant’Antonio si estende lungo l’asse sud del centro storico nel Sasso Caveoso. È uno degli ambienti rupestri più grandi del territorio. E accoglie al suo interno un numero notevole di affreschi, ipogei, palmenti. Caratteristico è il terrazzo all’ingresso da cui puoi ammirare un panorama fuori dal comune.
Sicuramente da non perdere la Chiesa rupestre della Madonna delle Virtù, è importante e presenta, tra l’altro, numerosissimi ambienti scavati nella calcarenite che la rendono simile ad un piacevole labirinto. Da vedere, inoltre, il piano superiore dedicato alla cripta di San Nicola dei Greci, con affreschi di tangibile riferimento greco‑bizantino.
Non di meno sono le chiese rupestri di San Pietro al Barisano e di San Guglielmo.




Cattedrale Della Madonna Della Bruna E Sant’eustachio
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La Cattedrale di Matera fu terminata nel 1270, ed edificata nella Civita, il punto più alto e visibile della città dove sorse il primo nucleo abitato dei Sassi, sull’area di un monastero benedettino dedicato a S.Eustachio consacrato nel 1082, e, come si scoprì nel 900 durante dei lavori di restauro, fu costruita su un terrapieno artificiale per innalzare ulteriormente la sua posizione.
L’edificio è in stile romanico pugliese e presenta un esterno ricco di elementi fortemente simbolici che richiamano la vita spirituale dell’epoca. La facciata principale è rivolta verso la vallata del Sasso Barisano e presenta, sulla porta maggiore circondata da delicate decorazioni floreali, la statua della madonna della Bruna, santa protettrice della città. Entrando nella Cattedrale di Matera appare evidente il contrasto con lo stile esterno. Nulla è rimasto allo stato originario, eccetto pochi importanti affreschi ed i bei capitelli medioevali figurati delle 10 colonne, molto lavorati e l’uno differente dall’altro; il resto è stato completamente alterato nel corso dei secoli. La pianta della chiesa, a croce latina e a tre navate, misura 54 m. di lunghezza, 23 di altezza e 18 di larghezza, ed è stata alterata nel corso del tempo, in quanto è stata allungata sfondando l’abside e modificandone la forma. Nel seicento sono stati aggiunti ovunque stucchi e decorazioni che nel 18esimo sec. sono stati ulteriormente ricoperti da una patina dorata Anche il soffitto originale è stato coperto nel 1719 con un controsoffitto ligneo e nel XIX furono inserite tre tele dipinte. A destra dell’ingresso principale si trova il famoso affresco de “Il giudizio universale”, unico esempio superstite della decorazione pittorica medioevale originaria della Cattedrale. L’altare maggiore, proveniente dalla Abbazia di Montescaglioso, è realizzato in pregevole marmo bianco ed è sovrastato dalla “Cona Grande” acquistata a Napoli nel 1580, eseguita da Fabrizio Santafede.
La Cattedrale ospita, oltre alla statua, un affresco del 1270 della Madonna della Bruna, particolarmente venerata dai materani, che il 2 luglio festeggiano proprio la particolare e spettacolare Festa della Bruna.




Chiese di Matera
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La città di Matera conta una moltitudine di chiese e cappelle. Passeggiando tra i Sassi e nel centro storico “Al piano”, ovvero nel primo insediamento al di fuori dei Sassi (comprendente la zona che va da via San Biagio a piazza Vittorio Veneto, da via del Corso fino in via Ridola, vico Case Nuove e piazza del Sedile), può capitare facilmente di trovare nel raggio di pochi metri moltissime chiese, veri e propri gioielli d’arte ricchi di storia e di opere dall’indiscusso valore artistico, assolutamente da non perdere.
Tra i motivi che hanno determinato un così alto numero di luoghi di culto a Matera e nei dintorni ci sono sicuramente l’insediamento di monaci provenienti da Oriente a partire dal VIII secolo e dei Cavalieri Templari dal XIII secolo. Sicuramente da citare sono la Chiesa di San Francesco d’Assisi, realizzata nel XI secolo, al suo interno, la chiesa presenta una pianta ad una sola navata e tante piccole nicchie dedicate ai nobili materani, ad esclusione della prima nicchia nella quale sono alloggiate le statue dei Santi Patroni della città: Sant’Eustachio e la Madonna della Bruna. Oppure la chiesa del Purgatorio Nuovo è un imperdibile gioiellino del Piano una delle chiese più belle della città in cui si svolgono sia i riti cattolici sia ortodossi. La chiesa è stata edificata tra il 1725 e il 1747. Come è possibile osservare, l’imponente facciata arcuata convessa in stile Barocco è dedicata al tema della morte e della redenzione dell’anima, così come il portone principale, arricchito successivamente da teschi rappresentanti prelati, regnati e popolani ordinati in base alle offerte versate per la realizzazione della chiesa stessa. Al suo interno la chiesa si presenta con una pianta a croce greca sormontata da una cupola ottagonale in legno che poggia su un tamburo circolare con capitelli corinzi. Citiamo poi il centralissimo complesso di San Domenico, composto dal convento e dalla chiesa, è uno dei più antichi della città e la sua costruzione viene fatta risalire intorno al 1230. La chiesa, in stile romanico‑pugliese, è situata accanto a quello che un tempo era il convento di San Domenico, oggi sede della Prefettura.



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Palazzi Materani
Nella città di Matera altre alle chiese troviamo una moltitudine di palazzi storici.
Palazzo Lanfranchi è il massimo monumento che rappresenta il periodo seicentesco a Matera. Originariamente utilizzato come seminario, Palazzo Lanfranchi venne costruito nel 1668 per volere del vescovo Vincenzo Lanfranchi, oggi è sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, inaugurato nel 2003. Insieme al Museo Ridola, è una delle sedi del Museo Nazionale di Matera. L’esposizione museale è divisa in 3 parti, una di Arte Sacra, una di Collezionismo e una di Arte Contemporanea, dove è possibile ammirare opere di Carlo Levi insigne protagonista della cultura italiana del Novecento, tra cui il grande telero ‘Lucania ’61’ dipinto in occasione della mostra ‘Italia 1961’, organizzata a Torino per celebrare il Centenario dell’Unità d’Italia.
Un’altro edificio di importanza storica e contemporanea è il Palazzo del Sedile, situato nell’omonima piazza. Oggi ospita la prima sede del Conservatorio di musica di Matera, intitolato al musicista materano E.R. Duni. Il Palazzo del Sedile realizzato nel 1540 dall’arcivescovo Saraceno come sede delle adunanze municipali dell’ “università cittadina”, venne ristrutturato e modificato, come oggi appare, nel 1779, ed è stato fino al 1944 sede dell’amministrazione comunale. L’edificio ha una forma insolita: un grande arco di ingresso, fiancheggiato da due torri campanarie in stile rococò; ciascuna torre ha due nicchie in cui sono collocate le statue in tufo delle virtù cardinali, inneggianti al buon governo: giustizia, forza, prudenza e temperanza.
Passeggiando per il centro di Matera è facile imbattersi in Palazzi Nobiliari, fra questi ricordiamo Palazzo Venusio nei pressi della Cattedrale, oppure Palazzo Bernardini che domina sul sasso Caveoso, Palazzo Gattini in piazza Duomo, ma anche edifici pubblici come il Palazzo dell’Annunziata che oggi ospita una biblioteca e il cinema.

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Palombaro Lungo
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Il Palombaro Lungo non è un altissimo subacqueo come si potrebbe pensare! E’ invece una enorme cisterna ipogea in cui, ogni giorno, si riversano migliaia di tonnellate d’acqua sorgiva.
Occorre precisare che il legame tra Matera e l’acqua è molto stretto. Infatti questa città deve la sua sopravvivenza ad un complesso sistema di raccolta e gestione delle acque in cui i palombari hanno un ruolo fondamentale.
In conclusione visitare il Palombaro Lungo significa entrare nel cuore di questo sistema e dunque della città. E poi è anche facilissimo da trovare! Infatti si trova direttamente sotto la pavimentazione di Piazza Vittorio Veneto!
Come per tutta la visita alla Città dei Sassi è preferibile l’uso di scarpette da ginnastica, per scendere nel Palombaro infatti bisogna seguire un percorso su passerelle e scale di ferro.
Per l’ingresso è previsto un biglietto (3 euro da fare sul posto).
Suggerimento: scendendo verso la biglietteria potrete scoprire sulla destra anche una delle balconate più belle di Matera sui Sassi.
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La Casa Grotta Matera
La Casa Grotta di Matera è un esempio di memoria contadina, una piccola tappa che ci catapulta in una cultura ormai superata, arredamento e suppellettili utilizzato dai contadini nei sassi fino alla fine degli anni ‘50. La casa Grotta ci mostra un esempio di vita nel sasso, come era organizzato lo spazio abitativo di una famiglia tipo, con la condivisione della casa fra uomini e animali, spazzi molto piccoli per famiglie numerose con il racconto di rito del bambino più piccolo della famiglia che si trovava costretto a dormire nel cassetto della biancheria. Un immagine anche triste ma realistica di come si vivevo i Sassi fino all riqualifica. Questa è una delle attrazioni più visitate di Matera, per cui si rischia di spendere molto tempo in coda. Purtroppo non c’è modo di acquistare in anticipo i biglietti privatamente.




Cosa mangiare a Matera
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I piatti tipici di Matera sono ancora legati alla tradizionale civiltà contadina. Il pane, le zuppe di legumi e i formaggi podolici, i dolci di una volta, sono solo alcune delle ghiottonerie presenti sulle tavole materane. Piatti unici da gustare in forbiti ristoranti, o trattorie tipicamente scavate nelle grotte dei Sassi, dove mangiare diventa un ulteriore esperienza storica‑ culturale in aggiunta a quella gastronomica.
I Primi piatti tipici di Matera sono a base di pasta fatta in casa con le innumerevoli varianti di condimento, sicuramente fra le principali quella con le cime di rape o con pomodoro e peperoni cruschi. Proprio questi ultimi, i peperoni cruschi di Senise sono una specialità lucana famosa in tutto il mondo. Sono peperoni croccanti e dolci che seguono un delicato processo di preparazione per restare poi sempre uguali.
Non da meno i piatti con lampascioni, erbe selvatiche, carne e formaggi, il tutto condito con dell’ottimo olio extravergine lucano.
Nei Sassi vi sono numerosi ristoranti e taverne dove mangiare i piatti più tradizionali o rivisitati, da segnalare è il Terrazzino, un locale che affaccia direttamente sui sassi, con una bella terrazza esterna dove è possibile mangiare con una vista mozzafiato, presenta piatti della tradizione, con i sapori di una volta a prezzi modici.





Come raggiungere Matera
Arrivare a Matera è molto semplice, la Città si può raggiungere da diversi punti, molto facilmente dalla 106 Ionica, dove con una piccola deviazione si possono raggiungere le Tavole Palatine di Metaponto, sito archeologico lucano che merita una sosta.
Lungo la trada che sale alla città di Matera si incontrano diversi incroci, per arrivare comodamente ai Sassi bisogna seguire per il centro, una volta entrato in città si deve necessariamente lasciare l’auto nei pressi del centro, ossia fra piazza Vittorio Veneto e via Ridola.
I Parcheggi sono sparsi lungo la diaginale cittadina, e vista la bastisti si trova posto anche nei periodi più affollati.
Se i parcheggi al coperto sono tutti pieni, si può proseguire fino al Castello Tramontano, ci si allontana leggermente dall’ingresso nel centro storico, ma nei pressi del parco del Castello vi sono numerosi posti auto.
In seguito si può proseguire a piedi, o anche con delle navette che scendono nei sassi.




Curiosità
•Matera e l’acqua
Questa curiosità in realtà ne contiene due: la prima è che dove ora c’è Matera prima c’era il mare! Non farete fatica a scovare conchiglie tra le abitazioni e sul selciato. Le seconda deriva dall’ingegneria idraulica dei sassi. L’acqua bene prezioso, non poteva assolutamente essere sprecata e i sistemi di incanalamento raccolta delle acque piovane erano davvero all’avanguardia. Tra i vari supporti dei coppi utilizzati a mo’ di canaline dell’acqua a volte trovate anche delle ossa!! Non si buttava via nulla e tutto veniva riciclato.
•Fischietti colorati e falchi grillai: i simboli di Matera
Due sono i simboli di Matera: il Cucù ossia fischietto in terracotta e il falco Grillaio tipico della Murgia e in pericolo di estinzione. Per questo tra i Sassi troverete numerosi nidi in legno per aiutare la riproduzione di questo piccolo rapace.
Il Cucù è un galletto in terracotta a forma di fischietto decorati. Spesso veniva regalato alle fanciulle come pegno di amore e più era colorato e decorato più l’amore del ragazzo era grande. Il fischietto serviva anche per allontanare la sfortuna e divenne anche un simbolo di fertilità da regalare ai matrimoni. Oggi un piccolo ricordo da Matera da portare a casa
•Matera: una delle città più antiche al mondo
Il sito Travel 365 ha stilato la classifica della città più antiche del mondo, dopo Aleppo e Gerico compare Matera con i sui 10 mila anni di storia. Ora non so dirvi quanto la classifica sia affidabile di certo è che Matera di anni e di storia da raccontare ne ha!
•Matera una storia, breve, di povertà
Se nell’immaginario collettivo la storia di Matera è legata al suo passato di vergogna ad’Italia, in realtà la storia di povertà è davvero una breve parentesi nella storia di questa città. Il sistema di vita tra i sassi è stato un esempio di ingegneria edilizia e di vita di comunità ecosostenibile che ha permesso alla città di crescere ai suoi abitanti di avere una vita dignitosa. Le cose sono iniziate a peggiorare nell’Ottocento fino ai primi anni del dopo guerra con la denuncia delle misere condizioni di vita degli abitanti causate da un sovraffollamento e dalla mancanza di tecnologia che ha reso la vita nei sassi inadeguata rispetto alle condizioni moderne. Ma oggi, dopo la riqualifica di questi luoghi per troppo tempo abbandonati, vivere nei sassi è diventato un lusso e visitare i sassi un punto fermo nella vita di ogni viaggiatore !
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