
LE CATTEDRALI
Molti muoiono a Firenze, non avendo potuto nascerci.
Ennio Flaiano
Una guida sulle principali chiese di Firenze
Passeggiando per il centro di Firenze,e non solo, è facilissimo imbattersi in uno storico palazzo o in una chiesa! Solitamente aperte e ad ingresso libero restano luoghi da non perdere, dove anche la chiesa più piccola e meno conosciuta vale la pena di una sosta! Discorso apparte va fatto per le basiliche e le chiese più importanti, che potrebbero prevedere un biglietto di ingresso, e file abbastanza considerevoli per entrare!
Firenze, come gran parte delle città italiane, è ricca di chiese. Molte delle magnifiche opere d'arte per cui le è valso l'appellativo di Culla del Rinascimento, realizzate da alcuni degli artisti più grandi di tutti i tempi, furono commissionate proprio per abbellire ed adornare molte delle chiese, delle cappelle di famiglia e dei luoghi di culto cittadini. Ecco perchè per conoscere parte del patrimonio artistico di Firenze è necessario visitare almeno alcune delle sue chiese, ecco qui suggerite quelle che dovreste includere assolutamente nel vostro itinerario!
Nel Medioevo, Firenze, è stata un importantissimo centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario. Nell’età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati più ricchi e moderni. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della città un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento. Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO dal 1982, è considerata luogo d'origine del Rinascimento e della lingua italiana. È universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata tra le più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni fiorentini del passato.


Piazza Del Duomo
Sicuramente il fulcro della città è la grande piazza del Duomo. Piazza del Duomo è situata nel cuore del centro storico di Firenze. È dominata dalla mole della cattedrale di Santa Maria del Fiore e degli edifici correlati come il campanile di Giotto e il battistero di San Giovanni. Inizialmente la piazza era molto più piccola di come si presenta oggi, sul finire del Duecento, con il cantiere della nuova cattedrale, furono abbattute numerose case per far posto all'enorme cattedrale ed al campanile. Un aneddoto ancora famoso è quello legato alla famiglia dei Bischeri, che si rifiutava di vendere le proprie case per far spazio alla costruzione della cattedrale, ma si ritrovò beffata perché un incendio le distrusse, da cui deriverebbe l'offesa tipica cittadina indirizzata agli stolti “O bischero!". Fra le prime demolizioni, fu quasi subito distrutta una campata della vecchia chiesa per dare aria al battistero, che divenne il principale edificio religioso della città.
Nel corso dei secoli successivi gli edifici della piazza rimasero per lo più inalterati. Ma piazza San Giovanni veniva di nuovo allargata nell'Ottocento facendo arretrare il palazzo vescovile. In quel periodo venne comunque regolarizzato il contorno ed in parte ampliato il piazzale che circonda il duomo. Sul palazzo dei canonici, che oggi ospita l’archivio della città, rimodellato per l'occasione, furono poste due statue degli architetti della cattedrale Arnolfo di Cambio e Brunelleschi in posa di guardare il loro capolavoro in una loggetta appositamente creata.
Oltre a cattedrale, campanile e battistero, da non perdere è anche il Museo dell’opera del Duomo, di ultimissimo riallestimento, che conserva tutti gli originali dei monumenti di Duomo (di cui è stata ricreata l’intera facciata), Battistero (con le formelle originali di tutte e tre le porte) e Campanile, e anche i modellini lignei usati per la costruzione della cupola da Brunelleschi.




Cattedrale di Santa Maria del Fiore
La Cattedrale di Santa Maria del Fiore è una imponente Chiesa in stile gotico costruita sul sito dove si ergeva l'antica cattedrale di Firenze, la Chiesa di Santa Reparata, i cui resti sono visibili nella cripta. La cattedrale fu iniziata alla fine del XIII secolo da Arnolfo di Cambio, mentre la bellissima cupola di Filippo Brunelleschi fu aggiunta nel XV secolo. La chiesa fu consacratata quando la facciata era ancora da terminare (fu poi completamente rifatta nel XIX secolo). La facciata è ricoperta di marmi color rosa, bianco e verde. L' interno della cattedrale, in contrasto, è piuttosto austero.
L'interno, in contrasto, è molto meno decorata, sembra quasi vuota quando appena entri ma ogni singola parte ha il suo perchè. Il pavimento formato da spettacolari mosaici, nel dietro della facciata si trova un orologio del 1443 di Paolo Uccello con affreschi dei quattro profeti. L'orologio mostra le 24 ore dell'hora italica, il modo in cui si teneva conto delle 24 ore del giorno che finivano al tramonto, usato fino all’ottocento. E' uno dei pochi orologi al mondo di quel tempo che esiste ancora e che funziona! All' interno della cupola si può vedere da vicino i bellissimi affreschi di Giorgio Vasari. Il Vasari progettò e lavorò ad uno straordinario Giudizio Universale, che, alla sua morte, fu terminato da Federico Zuccari, suo allievo, nel 1579. Ci sono da notare anche 3 affreschi che si trovano sul lato sinistro della navata: Dante davanti alla città di Firenze di Domenico di Michelino (1465) che è particolarmente interessante perchè ci mostra, a parte le scene della Divina Commedia, una veduta di Firenze che nel 1465 non poteva essere la Firenze del tempo di Dante; il Monumento funerario a Sir John Hawkwood di Paolo Uccello 1436, e la Statua Equestre di Niccolò da Tolentino di Andrea del Castagno 1456. Tutte e due gli affreschi mostrano i condottieri come figure eroiche che cavalcano triumfanti.
L'entrata alla cattedrale continua ad essere gratis e per questo motivo ci sono delle volte che si forma una lunga coda per entrare, che però scorre velocemente. Mentre bisogna pagare per visitare i resti di Santa Reparata e per salire sulla Cupola di Brunelleschi!





Cupola del Brunelleschi
La Cupola, costruita da Filippo Brunelleschi che vinse il concorso per la sua commissione nel 1418, ha una caratteristica forma a uovo ed è stata realizzata senza l'uso di impalcature. Ad oggi la Cupola di duomo di Firenze è ancora la più grande cupola in muratura del mondo!
l modo migliore per ammirare la cupola è salire i suoi 463 gradini: il percorso porta attraverso l' interno della cupola e permettendo di vedere da vicino i bellissimi affreschi di Giorgio Vasari.
Continuando a salire, si raggiunge la lanterna sulla cima della cupola, da dove è possibile godere di una straordinaria vista sulla città di Firenze.





Campanile di Giotto
Il Campanile di Giotto è uno splendido esempio di architettura gotica fiorentina del Trecento.
Era il 1334 quando Giotto, uno dei principali pittori ed architetti del tempo, iniziò a costruire la torre campanaria dell’attuale Cattedrale di Santa Maria del Fiore, affiancandola alla facciata della Chiesa.
Per quanto il Campanile porti il suo nome, Giotto potè seguire i lavori di costruzione della torre solo per i primi tre anni, fino alla sua morte. La realizzazione della Torre Campanaria fu quindi portata avanti da Andrea Pisano, che finì i primi due piani seguendo il progetto di Giotto e terminato nel 1359 da Francesco Talenti, dopo un’interruzione dei lavori dovuta alla diffusione della peste nera a Firenze. Idea del Talenti è anche la grande terrazza che fa da tetto panoramico ed è il punto più alto raggiungibile del Campanile. Realizzato a base quadrata, larga circa 15 metri, il Campanile svetta con i suoi 84,70 metri di altezza a lato della Cattedrale, con cui ha in comune il caratteristico rivestimento, realizzato con marmi bianchi, rossi e verdi.
La decorazione scultorea esterna del Campanile è estremamente ricca: presenta formelle esagonali, losanghe, rilievi e statue a grandezza naturale. Alcune di Andrea Pisano e Donatello. Le opere sono state nel tempo sostituite da delle copie, ma gli originali sono comunque esposti nel Museo dell’Opera del Duomo. Il campanile ha sette campane. La campana più grande è chiamata Santa Reparata, in onore della Santa a cui è dedicata l'antica Cattedrale.
Per raggiungere la cima bisogna salire 414 scalini, in una stratte scala, non ci sono ascensori o altre scorciatoie che portino in cima al Campanile. Ci si può fermare però, ai piani della torre per fare qualche scatto e, se serve, riposare un po’ le gambe. Il biglietto unico del Grande Museo del Duomo dà accesso a tutti i monumenti (Cattedrale (che è ad accesso libero con la fila), Cupola, Battistero, Campanile, Cripta e Museo del Duomo) ed ha validità di 72 ore dal primo ingresso. Ma naturalmente è possibile anche scorporare i biglietti e renderli singoli o dividerli per gruppi di monumenti.




Battistero
Le origini del monumento non sono certe. Si pensa che sia stato costruito sulle rovine di un antico tempio romano dedicato al Dio Marte intorno al IV‑V secolo d.C. La prima citazione risale al 897 quando vi si fa riferimento come basilica. Nel 1128 diventa ufficialmente il battistero della città, dove si svolgeva il rito del battesimo.
Il battistero, intitolato al santo patrono della città, è caratterizzato da una pianta ottagonale, ricoperta da una cupola con otto spicchi coperta all'esterno da un tetto a piramide. L'esterno dell' edificio è decorato con marmi bianchi di Carrara e marmi verdi di Prato, caratteristici dell'architettura romanica fiorentina.
Su tre degli otto lati si aprono tre grandi porte, famose per le loro decorazioni. La più antica è la Porta Sud, realizzata da Andrea Pisano intorno al 1330, decorata con 28 formelle che narrano episodi della vita di Giovanni Battista. La Porta Nord, realizzata da Lorenzo Ghiberti tra il 1403 e il 1424, narra le storie della Vita e della Passione di Cristo riprese dal Nuovo Testamento. Agli inizi del Quattrocento l'arte di Calimala ‑ corporazione dei mercanti di tessuti della lana – finanziò i lavori per la costruzione della porta, bandendo un concorso pubblico, a cui parteciparono famosi artisti tra cui Ghiberti e Brunelleschi. Scolpirono la formella con il Sacrificio di Isacco, Ghiberti presentò un'opera molto composta ed equilibrata, vincendo il concorso e la commissione della porta. Le due formelle del concorso sono conservate al Museo de Bargello. La porta di fronte al Duomo è invece la bellissima Porta Est o Porta del Paradiso, come la definì Michelangelo, realizzata dal Ghiberti tra il 1424 e il 1452 per rappresentare scene dell'Antico Testamento.
I portoni originali sono conservati nel nuovissimo Museo dell’Opera del Duomo.
All'interno si può ammirare lo splendido mosaico duecentesco che ricopre tutta la cupola, lo spettacolare pavimento a tarsie marmoree con motivi geometrici e segni zodiacali. Inoltre si può osservare il monumento funebre dedicato a Baldassarre Cossa (antipapa Giulio XXIII) realizzato da Donatello e Michelozzo tra il 1422 e il 1428.




Basilica di Santa Maria Novella
La Basilica di Santa Maria Novella è sicuramente uno dei luoghi da visitare a Firenze. Architettonicamente è una delle chiese più importanti in stile Gotico in Toscana. L'esterno è opera di Fra Jacopo Talenti e Leon Battista Alberti. L'interno racchiude capolavori straordinari, tra cui la Trinità di Masaccio, gli affreschi del Ghirlandaio nella Cappella Tornabuoni e il Crocifisso di Giotto.
L'interno della Basilica appare spazioso, grazie anche all'uso di archi colorati al centro. La pianta è attribuita al Brunelleschi, lo stesso architetto della Cupola del Duomo.
Sin dall'inizio furono commissionate molte opere d'arte per la decorare la Basilica. Nonostante alcune delle opere siano conservate agli Uffizi, ci sono veri capolavori all'interno, che meritano sicuramente una visita. Fra questi il Crocifisso di Giotto si trova al centro della navata centrale, posizione tradizionale per i crocifissi di Giotto: il vuoto tutto intorno dove ricordare la vera crocefissione di Cristo sulla croce di legno. Opera giovanile di Giotto (1288‑89) mostra tutta la sua maestria nell'ombreggiatura del corpo di Cristo, i movimenti dei capelli, le gocce di sangue, i dettagli dello sfondo. Le varie cappelle che si sviluppano sul perimetro della basilica sono tutte riccamente affrescate e decorate. Accanto alla chiesa si trova il Museo, nel convento del complesso. Si comincia con il bellissimo Chiostro Verde e gli affreschi di Paolo Uccello con scene dall'Antico Testamento. La visita finisce nell'antico refettorio dove sono conservati preziosi oggetti liturgici della sacrestia e alcune delle sinopie degli affreschi dell'Orcagna recuperate dalla Cappella Tornabuoni. Il Grande Chiostro, che ospita la Scuola dei Marescialli e Grigadieri dei Carabinieri, è di solito non accessibile al pubblico. Novità del 2013 sono state le aperture speciali che permettono ai fiorentini e a tutti i visitatori a Firenze di poter entrare ed ammirare questo bellissimo spazio.




Basilica di Santa Croce
Santa Croce, ricostruita per l'ordine francescano nel 1294 da Arnolfo di Cambio, è il luogo di sepoltura dei grandi e potenti di Firenze: Michelangelo, Rossini, Macchiavelli ed il pisano Galileo Galilei, che fu condannato dall'Inquisizione e che, quindi, non poté avere una sepoltura cristiana fino al 1737, ovvero 95 anni dopo la sua morte. Vi è anche un monumento commemorativo a Dante, ma il suo sarcofagoo è vuoto (è stato sepolto a Ravenna, dopo il suo esilio da Firenze). Santa Croce ospita letteralmente un immenso patrimonio artistico: gli affreschi (1380) di Taddeo Gaddi nella Cappella Maggiore raccontano la storia della "santa croce", mentre i bellissimi affreschi di Giotto nelle cappelle dei Bardi e Peruzzi illustrano scene della vita di San Francesco e San Giovanni l'Evangelista. Un insolito rilievo, l'Annunciazione, in pietra serena dorata di Donatello, arricchisce la navata destra della basilica. La chiesa di Santa Croce fu duramente colpita dall'inondazione del 1966, una targa mostra il livello che raggiunsero le acque dell'Arno in quella tragica occasione. La struttura originale risale al 1212 quando San Francesco d'Assisi visitò Firenze, per poi stanziarsi in città con un gruppo di seguaci, scegliendo un'area inospitale e paludosa proprio fuori dalle mura. Questa base architettonica originale fu riscoperta solo dopo l'inondazione del '66. La facciata è in marmo policromo aggiunta nel 1863 e finanziata dal benefattore inglese Sir Francis Sloane. Si affaccia su Piazza Santa Croce, dove si tiene ogni anno uno degli eventi più folcloristici della città, il Calcio Storico Fiorentino.
Vi sono 16 cappelle di famiglia che compongono la Basilica di Santa Croce, considerata la più grande chiesa francescana del mondo e, secondo la leggenda, fondata direttamente da San Francesco in persona. Fra queste le più importanti sono la Cappella Bardi, che conserva un crocifisso di Donatello, la Cappella Peruzzi affrescata da Giotto, e la Cappella Pazzi, disegnata da Brunelleschi. La tomba di Michelangelo fu progettata da Vasari. Con così tanti aspetti che rendono questa chiesa davvero unica ed essere luogo di sepoltura di personaggi importanti è uno di questi.





Chiesa di San Lorenzo Firenze
Quando si ammira la facciata non finita della chiesa di San Lorenzo, è quasi difficile credere che un tempo, questo rustico edificio religioso fosse la cattedrale di Firenze. San Lorenzo ospita al suo interno molti capolavori dei grandi nomi del panorama artistico ed architettonico, la basilica reclama il titolo di chiesa più vecchia di Firenze ed i documenti in effetti attestano che fu consacrata nel lontano 393 da Sant'Ambrogio da Milano. La chiesa ha mantenuto il titolo di Duomo per circa 300 anni, prima che venisse trasferito a quella di Santa Reparata, ma, dato che fu la parrocchia della famiglia De Medici, mantenne comunque un'importanza notevole tra la comunità, provata dal considerevole numero di opere artistiche ed architettoniche che lo rendono il prestigioso edificio religioso di oggi.
Sicuramente importanti da vedere sono il Chiostro, il seminterrato dove si trovano le tombe di Donatello e Cosimo de Medici, la Biblioteca Laurenziana che però non è sempre aperta alle visite, e certamente le chiesa a cui si accede con un biglietto di 3€. La chiesa di San Lorenzo che tutti ammiriamo oggi fu ricostruita da Filippo Brunelleschi nel 1419 e rappresenta il suo primo progetto a Firenze. E' caratterizzata da un esterno piuttosto grossolano perché doveva in realtà essere ricoperto da una spettacolare facciata ad opera di Michelangelo, all’interno troviamo spazi proporzionati ed un ritorno ai canoni classici. Le semplici linee delle navate laterali convergono per creare uno spazio ricco di luce, che dà la sensazione di grandezza. I pulpiti in bronzo (circa 1460) sono le ultime opere di Donatello e rappresentano la Resurrezione e scene della vita di Cristo; fu proprio da questi pulpiti che il Savonarola usava predicare i propri sermoni che lo condussero al rogo.




Cappelle Medicee
Il luogo dove è sepolta la famiglia Medici
Le Cappelle Medicee fanno parte del complesso monumentale di San Lorenzo. La Chiesa di San Lorenzo era la chiesa dei Medici sino a che risedettero nel palazzo di Via Larga. Giovanni de' Bicci de' Medici (1360‑1429) fu il primo ad esprimere il desiderio di essere seppellito insieme alla moglie Piccarda nella piccola Sacrestia del Brunelleschi. Più tardi, suo figlio Cosimo il Vecchio fu seppellito in una cripta sotterranea al di sotto dell'altare centrale. Il progetto per la realizzazione di una tomba di famiglia arrivò nel 1520, quando Michelangelo iniziò a lavorare alla Sacrestia Nuova, partendo dalla pianta della sagrestia del Brunelleschi (d'ora in poi denominata Sagrestia Vecchia). Fu il Cardinale Giulio de' Medici, futuro Papa Clemente VII, a voler erigere un mausoleo per dare degna sepoltura ad alcuni membri della sua famiglia, lo zio Lorenzo il Magnifico, il nipote di Lorenzo, Lorenzo Duca d'Urbino (1492‑1519) ed il figlio di Lorenzo, Giuliano Duca di Nemours (1479‑1516). La Cappella dei Principi ha una grossa cupola disegnata dal Buontalenti e fu iniziata nel 1604, ma terminata soltanto nel XX secolo. Qui sono sepolti sei Granduchi dei Medici.
La Sacrestia Nuova fu realizzata da Michelangelo tra il 1520 e il 1524 e testimonia l'illuminata grandezza dei Medici. Michelangelo lavorò alle statue dei sarcofagi. La Cappella dei Principi fu costruita dall'architetto Matteo Nigetti (1560‑1649) tra il 1604‑1640 su disegno di Don Giovanni de' Medici, membro della famiglia che si dilettava di architettura in modo semi‑professionale. Questo mausoleo è un raro esempio dello stile barocco a Firenze, la cui grande cupola e gli sfarzosi interni furono concepiti come monumenti alla grandezza dei Medici. Il suntuoso ambiente ottagonale fu progettato per ospitare le tombe dei granduchi e è completamente ricoperto da pietre dure e marmi, principalmente di origine straniera. La cupola doveva originariamente avere una copertura interna di lapislazzuli, ma con la scomparsa dei Medici non fu terminata e fu affrescata nel 1828 da Pietro Benvenuti con scene del Vecchio e Nuovo Testamento secondo il volere dei Lorena.
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Chiesa E Museo Di Orsanmichele
Si dice che in epoca romana, nel luogo dove oggi sorge il complesso monumentale, fosse stato edificato un tempio dedicato ad Isis, la dea egizia della fertilità, venerata dai Greci e dai Romani che la ritenevano essere la Dea Suprema creatrice dell'universo. L'austera parte esterna della chiesa rivela che l'edificio si sviluppa su tre piani, e infatti era stato costruito per farne un granaio. Nell’insieme rappresenta una fusione di semplici pareti in pietra serena, complicati archi e finestre in stile gotico, nicchie esterne che proteggono varie sculture. Nemmeno a cercarla si riuscirà a trovare un'entrata in classico stile formale e maestoso. L'architettura della loggia era caratterizzata da ampie aperture a forma di arco per il grano del mercato, la paglia ed i cereali; il secondo piano era dedicato agli uffici, mentre il terzo ospitava uno dei magazzini di cereali della città, dove erano stivate le scorte per resistere in caso di carestia o assedio. All'interno della struttura originale della loggia, una delle colonne supportava l'immagine della Madonna, a cui venivano attribuiti diversi miracoli. L'immagine fu danneggiata durante l'incendio e sostituita con una nuova "Madonna delle Grazie" dipinta da Bernardo Daddi; nel corso degli anni, i pellegrini cominciarono a riversarsi nella loggia per visitare e pregare dinanzi alla Madonna, la cui "nuova" immagine sembrava essere autrice di ancor più eventi miracolosi durante la peste del 1348. A questo punto, con il costante flusso di nuovi fedeli, la loggia non poteva più essere vista come un luogo legato al mercato, ma piuttosto un luogo di fede; fu così che fu trasformata in una chiesa ed il mercato fu, di conseguenza, spostato altrove. Nel 1339 fu deciso che ognuna delle principali Arti approntasse la statua del proprio santo patrono nei tabernacoli che decoravano l'esterno. Per una fortunata coincidenza, queste opere non furono completate fino all'epoca in cui il Rinascimento non fu nel suo massimo splendore nel XV° secolo, il che significa che furono commissionate ad artisti La maggior parte delle statue originali oggi si trova nei due piani superiori del Museo di Orsanmichele, eccezione fatta per il San Giorgio di Donatello che è conservato al Museo del Bargello. L'interno di Orsanmichele presenta un'atmosfera alquanto tetra. Vi sono tracce irregolari di affreschi sulle pareti che, come le statue all'esterno, rappresentano i santi patroni delle varie arti fiorentine. Al centro si trova il tabernacolo dell'Orcagna (1348‑59) che ospita il bellissimo dipinto Madonna con Bambino di Bernardo Daddi, a cui furono attribuiti i molti miracoli.
Per apprezzare al meglio l'architettura di Orsamichele, va sicuramente visitato il museo, dove si possono ammirare le superbe volte e le costruzioni in mattoni che danno un'idea alquanto reale delle immense dimensioni dell'edificio. Ovviamente, il panorama è altrettanto magnifico.
Il museo è aperto tutti i lunedì pomeriggio, ma l’accesso non è semplice per tutti, bisogna infatti salire tre altissimi piani attraverso una stretta scala a chiocciola, e se pure l’arrivo al museo, aiutato da panche dove riprendere fiato ripaga tutto lo sforzo può essere difficile per alcuni.
Mentre la chiesa e il tabernacolo sono visitabili tutti i giorni.





Santissima Annunziata di Firenze
Nel luogo dove oggi sorge la chiesa, nel 1081 vi era un piccolo oratorio dedicato alla Vergine Maria. Verso la metà del 1200, un gruppo di 7 uomini diedero vita all'Ordine dei Servi di Maria, e chiesero di poter usare l'oratorio abbandonato come punto di riferimento. Nel 1252, i frati decisero di abbellire l'edificio con opere d'arte dedicate alla Vergine Gloriosa durante l'Annunciazione. Secondo la leggenda, il pittore Fra Bartolomeo perse le speranze nel dipingere i dettagli del viso della Vergine Maria: distrutto per il fatto che non sarebbe riuscito a renderle giustizia, alla fine si addormentò, quando si svegliò, scoprì che la mano di un angelo aveva terminato i dettagli del viso della Vergine, motivo per cui il dipinto fu chiamato la "Miracolosa Annunciazione". Persino Michelangelo l'ha giudicata un'opera d'arte "divina". Grazie a questo miracolo, il dipinto divenne oggetto di devozione e culto per gli abitanti di Firenze, attirando persino pellegrini da ogni dove, come la chiesa crebbe di importanza, così fece anche in grandezza e splendore. Nel 1400 fu aggiunto il portico, a sinistra del portico si trova la porta per l'Oratorio di San Sebastiano, eretto dalla famiglia Pucci nel 1452, che consente l'accesso ad una delle due porte aperte per il Giubileo a Firenze, e successivamente il Chiostro degli Oggetti Votivi, dove i fedeli lasciavano le offerte votive, tanto che oggi se sono conservate circa 600. Entrando dall'entrata principale, la chiesa può apparire un pò sbilanciata con l'impressionante cappella sul lato sinistro, ma ciò che colpisce sono le ricche decorazioni barocche dei soffitti e dei pavimenti in marmo. Nel 1447, i frati dei Servi di Maria, con l'aiuto di Piero di Cosimo dè Medici, decisero di creare una sorta di tempio per preservare il dipinto della Vergine, basato sui disegni di Michelozzo ed arricchito con marmo di Carrara e ceramiche di Della Robbia. Le cappelle laterali sono tutte riccamente decorate, dal transetto alla sinistra dell'altare, seguendo le indicazioni per la Sacrestia si può arrivare al Chiostro dei Morti e qui ammirare la cupola e l’altare da vicinissimo.





Basilica di San Marco
La Basilica di San Marco fu fondata nel XIII° secolo, ma conobbe il suo maggior splendore con l'arrivo dei frati Domenicani di Fiesole. La facciata del XVIII° secolo della chiesa di San Marco domina l'omonima e tranquilla piazza, attraversata da un via‑vai di studenti, turisti ed autobus dalla mattina alla sera. Tutto questo andirivieni, non ne disturba la pace e la quiete, nè ne infanga in modo alcuno la bellezza che si cela dietro alle mura di questo edificio altamente simbolico. Nella metà del 1400 la chiesa fu rimodernata, il primo a lavorarvi fu Michelozzo, il suo lavoro riguardò principalmente interventi strutturali: la cappella fu ingrandita con l'aggiunta di un nuovo abside ed una redistribuzione degli spazi interni. La chiesa fu sottoposta a costanti opere di ammodernamento, fra queste importanti furono nel 1512, il campanile fu ricostruito su progetto di Baccio d'Agnolo. Nel 1579, furono aggiunte numerose cappelle laterali progettate dal Giambologna. Nel 1679, furono completati la tribuna intagliata ed il soffitto su progetto di Pier Francesco Silvani. All’interno le pareti erano decorate con affreschi del 14° secolo, oggi andati perduti o ricoperti con l'intonaco. Nel camminare lungo le navate laterali, comunque, si possono ancora scorgere tracce di questi affreschi tra le varie cappelle. La maggior parte delle opere che adornano gli interni della chiesa risalgono al 16° secolo, ma ve ne sono anche di più antiche, come la Pala Santi di Santi di Tito, o la “Madonna con Santi” di Fra Bartolomeo. La Cappella Salviati e la Cappella del Sacramento (a cui si accede solo dal museo), situate nella Basilica, spiccano senza dubbio tra le altre cappelle create dal Giambologna. Nella chiesa troviamo la statua di Savonarola, frate domenicano italiano e attivo predicatore nella Firenze del Rinascimento, conosciuto per le sue profezie sulla gloria civica, sulla distruzione dell'arte e della cultura secolare e per i suoi appelli al rinnovamento cristiano. E la tomba di La Pira.
Accanto alla chiesa si trova il Chiostro di Sant'Antonino, decorato con affreschi sbiaditi realizzati da Fra Angelico, la visita alla Chiesa di San Marco si completa con il museo




Chiesa di Ognissanti
La chiesa, iniziata nel 1251 faceva parte del complesso conventuale degli Umiliati, un ordine giunto a Firenze da Alessandria nel 1239, il complesso venne portato a termine dal 1278 al 1294.
Intorno al 1310 venne posta sull'altar maggiore la Maestà di Giotto, ora agli Uffizi. Nella Sagrestia sono conservate altre opere trecentesche, come una Crocifissione ad affresco di Taddeo Gaddi e la Croce di Ognissanti ritenuta fino al 2009 opera del "Parente di Giotto" o di "anonimo giottesco", in ogni caso qualcuno assai vicino a Giotto e di grandissime capacità pittoriche. Sottoposta ad accurato restauro a partire dal 2005 l'opera si è rivelata chiaramente autografa di Giotto, con una datazione collocabile al 1315 circa, dopo il restauro, il 6 novembre 2010 il Crocifisso è stato ricollocato all'interno del transetto di sinistra nella cappella rialzata dedicata ai caduti. Nel Quattrocento, lavorarono in Ognissanti Sandro Botticelli (che nella chiesa è sepolto) e Ghirlandaio. Nel 1480 il Botticelli e il Ghirlandaio dipingevano due affreschi à pendant nell'abside, oggi staccati e posti al centro della navata. Il Botticelli ritrasse Sant'Agostino nello studio sulla destra, mentre il Ghirlandaio dipinse il San Girolamo nello studio a sinistra. Sempre nel 1480 il Ghirlandaio eseguì anche un affresco dell'Ultima Cena, un soggetto comune a molti refettori di convento nella città. Di questo lavoro è conservata anche la sinopia. Ai primi del Seicento, i frati fecero affrescare da Jacopo Ligozzi, Giovanni da San Giovanni ed altri pittori il chiostro Grande con le Storie di san Francesco, predisponendo un paerallelismo della vita del santo con quella del Cristo, il cosiddetto alter Christus. Su questo chiostro si affacciavano la sala del capitolo, la spezieria e il refettorio. Tre pilastri ottagonali invece sono tipicamente medievali, infatti appartenevano all'antica chiesa gotica.
L’ingresso è totalmente gratuito, ma la visita è vietata durante le ore di culto o le celebrazioni eucaristiche, anche se la chiesa resta aperta tutti i giorni dalle 08:00 alle 20:00. Diverso invece l’accesso al chiostro e al refettorio, che è possibile solo nelle mattine di lunedì, martedì e sabato.




Basilica di Santo Spirito
Da Convento Agostiniano ad importante Basilica
Questa chiesa è incastonata come una gemma in un angolo quasi nascosto di Firenze, attraversare il fiume per una passeggiata tra i vicoli e le piazzette dell’Oltrarno, per respirare un pò di quell’autentica atmosfera che caratterizza la città del Rinascimento, è qualcosa che va fatto assolutamente durante il soggiorno Fiorentino.
La prima struttura religiosa risale a ben prima del 1252, decorata con dipinti di Cimabue, Simone Memmi e Giottino. I monaci agostiniani entrarono in scena all'incirca in questo periodo, fatto che rende questo edificio una delle prime fondazione agostiniane ancora occupate dai monaci. Poi con l’ampliamento della città si sentì il bisogno di ingrandire anche questo luogo sacro, e lo si fece su progetto di Brunelleschi. Purtroppo, il Brunelleschi riuscì a vedere soltanto i primi due anni di costruzione della chiesa, prima di morire e passare il completamento dell’opera architettonica ad altri. E, dato che era famoso per non condividere i suoi progetti con nessuno, molti dei dettagli da lui pianificati dovettero essere interpretati, mentre molti altri si sono persi tra i meandri del tempo. Nell’osservare l’esterno della chiesa si vede il suo aspetto alquanto austero e desolato, nessuna decorazione in marmo, ne pilastri o ornamenti, ma nemmeno si può dire che sia stata lasciata in una sorta di “stato non finito” come quella di San Lorenzo. La chiesa è caratterizzata da colonne che la dividono in tre navate e circondano l’altare principale, vi sono pilastri sulle pareti laterali ed un soffitto a cassettoni, che non faceva parte, però, del progetto originale. Il contrasto dei colori accentua ancor di più l’armonia con cui la pietra forma gli archi che uniscono una colonna all’altra. La semplicità dell’interno ospita, in realtà, un’innumerevole quantità di opere d’arte, Michelangelo qui scolpì un crocifisso ligneo, ma troviamo anche opere di Perugino e Orcagna.




Santa Trinita
La Chiesa di Santa Trinita si affaccia sull' omonima piazza, che si incontra percorrendo Via de' Tornabuoni, una delle strade più eleganti del centro storico di Firenze, in direzione dell' Arno. A pochi metri di distanza si trova il Ponte Santa Trinita.
Commissionata dai monaci vallombrosiani, la Chiesa di Santa Trinita fu fondata nella metà del XI secolo. Dell' antica struttura medievale sono ancora visibili alcune parti, come la controfacciata interna. La facciata, come la vediamo attualmente, è stata invece rifatta nel '500 da Bernardo Buontalenti. Santa Trinita appartenne prima alla famiglia Strozzi e passò poi alla famiglia dei Medici.
Nel 1400 la Chiesa ebbe il suo sviluppo pittorico più importante (la cappella Sassetti ad opera del Ghirlandaio fu realizzata tra il 1483 ed il 1486 circa). Nel 1500 ed in particolare in seguito alla Controriforma (1564), iniziarono importanti lavori strutturali ad opera del Buontalenti. Oltre alla facciata, il Buontalenti si occupò del rifacimento anche della Cappella Maggiore. La Chiesa di Santa Trinita è davvero ricca di opere interessanti da vedere, la maggior parte conservate nelle diverse cappelle presenti al suo interno. Le più importanti sono senza dubbio la Cappella Davanzati con opere di Rossellino e di Bicci di Lorenzo. La Cappella Spini dove si trova una Maddalena Lignea che mostra assonanza con la Maddalena di Donatello. E ancora opere di Luca della Robbia o l’altare maggiore di Buontalenti. La Cappella Sassetti è una delle più belle e preziose di tutta la Chiesa. Al centro presenta un quadro della nascita di Gesù "Adorazione dei Pastori". E' datato 25 dicembre 1585 ed è opera del Ghirlandaio, come del resto tutti gli affreschi di questa cappella. L' ingresso alla Sagrestia si trova sulla destra della Cappella Sassetti. In origine era la Cappella Strozzi, che fu progettata da Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi. Sull' altare c'era un' Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano, ora conservata agli Uffizi. Onofrio Strozzi voleva un monumento ai Santi Onofrio e Nicola, che fu realizzato dal Michelozzo.
Nella cappella è presente anche una Pietà di Barbieri.






Abazia Di San Miniato Al Monte
La Chiesa di San Miniato al Monte è una bellissima chiesa in stile romanico, situata sopra Piazzale Michelangelo. Offre un fantastico panorama di Firenze. Costruito tra XI e XIII secolo, l'esterno della Chiesa di San Miniato è decorato con marmi verdi e bianchi,e con un mosaico di Cristo Pentocratore del XIII secolo adorna la facciata nella parte centrale. Dal piazzale della Chiesa si può godere di un bellissimo panorama di Firenze, dal Duomo a Palazzo Vecchio, fino alle antiche mura che circondavano Firenze. L'interno della Chiesa è in stile romanico e presenta tre navate, presbiterio rialzato e una cripta. Da notare il bellissimo pavimento in marmo della navata centrale, che risale al tredicesimo secolo. In fondo alla navata si trova l'affascinante Cappella del Crocifisso di Michelozzo, dietro la quale si trova la cripta, con arcate decorate con affreschi di Taddeo Gaddi. Proprio sopra la cripta si trova il presbiterio sopraelevato, racchiuso da un colonnato in marmo. Si può ammirare un pregiato coro ligneo del XIV secolo e nell'abside uno splendido mosaico dorato, sempre di Cristo Pantocratore con la Madonna e San Miniato ai lati, del 1397. L'intero complesso è circodato da mure difensive, costruite in modo veloce da Michelangelo durante l'assedio di Firenze e nel 1553 espansi per creare una vera fortezza da Cosimo I de' Medici. Le mura adesso chiudono il cimitero monumentale, il Cimitero delle Porte Sante, inaugurato nel 1854. Davanti e dietro la chiesa, il cimitero, formato da stupende statue e cappelle ospita le tombe di molti personaggi illustri, tra cui Carlo Lorenzini (l’autore di Pinocchio), il pittore Pietro Annigoni, il produttore cinematografo Mario Cecchi Gori, la soprano Marietta Piccolomini, la tomba di famiglia Vespucci, lo stilista Enrico Coveri, l'autore di Gian Burrasca Luigi Bertelli, i Fratelli Alinari, e Giovanni Meyer, fondatore dell'Ospedale Meyer.
L’ingresso è totalmente gratuito, e il lascito di una piccola offerta farà sì che questo luogo lo rimanga ancora a lungo.







